Il feticcio quotidiano
- Autore: Gillo Dorfles
“La nostra civiltà meccanizzata ci ha avvezzato – anzi ci ha imposto – la presenza d’una costante condizione di non-silenzio, di non-pausa, a tutti i livelli e in ogni circostanza della nostra esistenza. È contro tale condizione che dobbiamo incessantemente batterci.”
Gillo Dorfles, un uomo poliedrico, pittore, filosofo, critico d’arte nonché fra i membri fondatori del Movimento per l’arte concreta costituito nel 1948, torna nelle librerie nel 2012 grazie a Castelvecchi, che ripropone in nuova edizione “Il feticcio quotidiano”, libro edito per la prima volta nel 1988.
Dorfles scrive di “tempo alienato”, un tempo dettato dalla mancanza di pause, di intervalli, in cui il bombardamento costante e reiterato di immagini ed eventi genera una paralisi alla nostra capacità creativa. Manca il tempo di metabolizzare il vissuto e questo ci porta ad essere vulnerabili e acritici.
Quanti di noi rientrati a casa, mettono della musica per rilassarsi: ascolto passivo, senza attenzione che alla lunga, stando a quello che afferma Dofler, comporta un danneggiamento delle nostre facoltà discriminative e percettive.
Attualmente il divario fra realtà e finzione sembra essere labile, grazie al sostegno dei mass media che con il loro intervento mirano sempre più alla spettacolarizzazione di eventi drammatici della vita reale ed è così che alcuni di noi, pian piano, sono giunti a idolatrare Madonna, la cantante pop, piuttosto che un’immagine di culto.
La realtà che ci circonda, attraverso un sapiente uso della tecnica, mina alla nostra autonomia e alla capacità di determinarci come esseri pensanti e senzienti.
L’invito che Dorfles fa non è, però, quello di abbandonare la tecnica e i nuovi strumenti di comunicazione, quanto piuttosto mantenere vigile la coscienza di quello che si sta facendo, qui e ora, giusto o sbagliato che sia.
“… sarà indispensabile tener conto del complesso aspetto offerto dalla creatività umana e della componente rituale che l’informa, e sarà altresì importante restituire ad ogni gesto umano – e soprattutto ad ogni gesto artistico – una finalità cosciente. È per questa ragione che sarà opportuno affinare, sempre di più, la nostra osservazione del linguaggio gestuale di cui siamo i depositari.”
Compiamo sempre più frequentemente gesti compulsivi, come il controllare la posta elettronica o i messaggi postati sui social network, sottovalutando le conseguenze di simili gesti, solo apparentemente non dannosi.
“Il feticcio quotidiano” è un libro di cultura che, proprio per il contesto storico-politico che stiamo “vivendo”, non nel ruolo da protagonisti ma da spettatori troppo spesso passivi, va letto per rispolverare le nostre indubbie capacità di critica e di autodeterminazione.
"Una delle peculiarità del feticismo consiste nel prendere per vero, nell’adorare, quasi come immagine di culto, quello che invece è falso"
Il feticcio quotidiano
Amazon.it: 19,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il feticcio quotidiano
Lascia il tuo commento