All’inizio era una valigia di cartone
- Autore: Ilaria Marinelli
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Parole ed immagini che ci immergono in un non lontano passato che vedeva stuoli di migranti italiani varcare l’oceano alla ricerca di una vita migliore. Ilaria Marinelli trae ispirazione da una vicenda familiare per raccontare con espressioni sofferte e insieme poetiche questo mondo. Il tutto viene rievocato insieme a significativi disegni in un bianco e nero che "fotografa(no)" la realtà di questa umanità che nel suo trasmigrare portava con se i propri ricordi e le proprie tradizioni,
Ispirato da una storia vera “All’inizio era una valigia di cartone” è il viaggio della speranza che molti emigranti italiani hanno intrapreso. Un canto amaro di emigrati italiani così raccontava:
“Venni in America credendo che le strade fossero lastricate d’oro ma quando arrivai mi accorsi che non erano lastricate d’oro che non erano neppure lastricate e che toccava a me lastricarle.
Ci sono tante domande: come ti chiami? Da dove vieni? Chi ha pagato per il tuo viaggio? Sei stato ricoverato per infermità mentali? Sei stato in galera? Sei un anarchico? Possiedi almeno cinquanta dollari? Dove sei diretto? Hai almeno un biglietto di treno per la tua destinazione? Hai un lavoro che ti aspetta?”
Queste le domande che venivano poste ad Ellis Island, luogo di primo approdo, che mettevano particolarmente in crisi perché si era come vivisezionati, quando ancora ci si trovava in un particolare stato emotivo di timore e di spaesamento.
Il tema del viaggio e dell’emigrazione ci riporta ai tempi odierni dove quel qualcuno che arriva da fuori, viene ritenuto estraneo da noi, non uguale a noi. Sul tavolo principale della nuova casa, con il passare del tempo vi era di tutto, una miscellanea di culture, il tacchino del giorno del ringraziamento accanto ai prodotti tipici italiani. Ma a tavola sedeva insieme tutta la famiglia, cosa che adesso avviene di rado se non per le feste. Vi erano le tradizioni e le innovazioni. Le radici si volevano mantenere ma in un’ottica di multiculturalità. Nelle case degli emigrati vi sono le fotografie intorno ad uno specchio, le bamboline; viene narrata una storia personale ma è una storia comune a tutti. Con l’emigrare si spezza il cordone ombelicale con la propria terra e la propria famiglia. Nella casa dell’emigrato sono sempre presenti elementi che ricordano la propria terra di origine e le persone a cui si era maggiormente legati.
Le foto ma subito dopo le lettere e quando gli emigrati scrivevano dall’estero, le lettere iniziavano sempre con “qui tutto bene” e subito dopo si andava a raccontare quello che si era comprato. Tutto veniva descritto in modo positivo mentre venivano omessi i sacrifici, tutti i pregiudizi di cui anche gli italiani erano fatti oggetto arrivando molto spesso ad essere discriminati. Le posizioni di prestigio che oggi hanno raggiunto gli italo-americani sono frutto di molta sofferenza e tanto sudore. Le varie comunità all’estero di italo-americani, italo argentini, ecc. stanno trovando solo adesso il coraggio di raccontare quello che ha subito la comunità italiana nei diversi paesi.
All'inizio era una valigia di cartone
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