L’imperfetta bellezza
- Autore: Michele Iacono
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Oggi dialoghiamo con Michele Iacono, l’autore de L’imperfetta bellezza, romanzo uscito nel corso del 2019 da Hoffmann & Hoffmann editori.
- Da dove ha tratto ispirazione per la scrittura del suo romanzo?
La copertina è un omaggio a Leonardo da Vinci e nel romanzo parlo di una sua particolare opera: L’ultima cena. Confesso di essere rimasto profondamente colpito dal dipinto che si trova a Milano nel refettorio attiguo a S. Maria delle Grazie e che fu realizzato su richiesta della famiglia Sforza tra il 1495 e il 1498, e per quegli strani arcani della mente mi sono ritrovato catapultato dentro la storia narrata dal romanzo. D’un tratto, osservando il Cenacolo, ecco comporsi le scene davanti ai miei occhi. Persino il titolo! L’imperfetta bellezza.
- Come mai ha scelto questo titolo?
Il protagonista, uno scrittore cui è stato chiesto di scrivere una serie di articoli sui grandi capolavori del passato, inizia proprio dall’Ultima cena, rimanendo folgorato dalla bellezza della composizione e allo stesso tempo deluso nel costatare la rovina in cui essa è precipitata. In effetti, il romanzo, tra il giallo e il surreale, si avventura sul crinale impercettibile di una bellezza sempre prossima alla corruttibilità, un effimero che mostra da una parte la capacità tutta umana di creare opere straordinarie e allo stesso tempo di distruggere le cose belle attorno a sé. Dunque c’era l’idea di fondo su cui lavorare: l’arte e le questioni concrete della vita (persino delle elezioni nazionali) si danno l’un l’altra come misura della sensibilità di un popolo, oppure appartengono a sfere tanto lontane e le comunità possono vivere senza la Bellezza espressa dall’arte?
- Quando ha lavorato alla scrittura del suo romanzo?
Il libro nasce nei mesi successivi a gennaio 2018, pochi mesi prima delle elezioni nazionali del 4 marzo. Il romanzo anticipa ciò che sarebbe successo nella realtà: un governo delle forze populiste. Esse, come entità politicamente rilevanti, hanno a cuore quel nobile sentimento che va sotto il nome collettivo di Cultura? La domanda che si è posto il protagonista è se ci potesse essere un raccordo tra i due elementi.
- Questo raccordo/sentimento si può estendere anche alle persone e in che misura?
È ciò che pensa il protagonista quando incontra la giovane e bellissima Beatrice, prostituta di professione che viene salvata da una violenza. Un’amicizia travagliata e ambigua, la loro, che si conclude con la morte violenta della ragazza. Anche qui la bellezza fa da sfondo e anche qui vi è corruttela sociale: nella volgarità degli incontri a pagamento, nell’oscurità della notte, in un appagamento senza emozioni, nella solitudine di incontri che non hanno vitalità né sentimento. A partire da questo Riccardo Somma, lo scrittore, comincia a elaborare una teoria a proposito della perduta bellezza dell’Ultima cena che lo porta a rileggere un altro famoso grande dipinto: Il quarto stato di Pellizza da Volpedo.
- In che modo?
La Fiumana o Quarto stato, nella pacatezza d’immagine che mostra, sembra rinnegare il cambiamento sociale che vorrebbe operare, anzi, appare agli occhi del protagonista come un tradimento di ciò che dichiara. Ancor di più gli accade, per traslato, quando conosce un libraio e viene a conoscenza di una sua curiosa ipotesi sull’inutilità dei significati delle parole nei libri, tra le altre cose il libraio ha una rivendita di libri usati dal bizzarro nome: la bottega dei vocaboli scaduti, in cui gironzola un ragazzino che gli rubacchia i libri e che ha una parte non secondaria nella storia, nipote di un violinista, che fugge nascondendosi nella penombra della metropolitana, dopo l’uccisione del nonno. Se non bastasse, in questa vicenda si inseriscono, uno smemorato che ha perso un libricino (nel quale ci sono nomi e fatti legati a entità che diffondono fake news nel mondo) e vaga in una Milano dall’aria surreale la cui vita sotterranea dei treni metropolitani è tanto viva quanto quella di superficie e un violinista che sembra uscito da un quadro di Chagall e conosce i segreti dello smemorato. Infine, il protagonista incontra Margherita, una donna di mezza età, conosciuta nella famosa libreria e dopo alterne vicende se ne innamora.
- Come lega insieme personaggi e vicende e conciliare bellezza e populismo?
Per scoprirlo non resta che immergersi in una Milano fantastica che diventa palcoscenico di questa incredibile storia di imperfetta bellezza. Il triste epilogo darà conferma del sonno della ragione quando si impossessa dello stomaco degli uomini e nessuna Arte può sopravvivere alla cieca forza cui manca un pensiero sottostante.
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