Il libro dei brevi amori eterni di Andrei Makine

Il ricordo di una passione travolgente e fulminea, vissuta in fretta all’ombra delle imposizioni del potere; un volto femminile tragico e bellissimo che accende un sentimento sconosciuto e profondo; le ore passate al fianco di un amore d’infanzia, l’appuntamento atteso con attimi di beatitudine quotidiana. Sono alcuni dei lampi letterari, brevi e luminosi come i momenti di cui raccontano, che costituiscono “Il libro dei brevi amori eterni” di Andrei Makine, autore di origine russa naturalizzato francese e che in francese scrive i suoi romanzi.
La Storia del regime sovietico s’intreccia alla storia personale del narratore-protagonista, che ripercorre attraverso il ricordo di episodi legati all’amore per o di una donna la sua educazione sentimentale sullo sfondo dei cambiamenti politici, sociali e culturali del suo Paese.

Dalle epifanie descritte con una grazia stilistica che si accompagna ad una sensibilità di pensiero commovente, emerge il potere dell’amore - dato, ricevuto o osservato negli altri - di definire chi siamo e di regalare istanti di bellezza che squarciano lo squallore umano, la crudeltà della Storia, le debolezze delle ideologie.
L’amore trasporta in una dimensione quasi extraterrena, ci fa sentire parte di qualcosa di più alto, più vero, che resiste a tutto; e anche quando è un sentimento breve il cui destino è la separazione, gli innamorati restano eternamente legati nel ricordo, ricevendo in dono una vicinanza senza tempo e spazio.
La memoria di una persona amata, o del sentimento letto negli occhi, intravisto nei gesti, colto nelle parole di qualcun altro, torna nitida a risvegliare una verità dimenticata o trascurata, a testimoniare che abbiamo vissuto davvero e che la fugacità degli eventi non sarà mai in grado di cancellare quegli istanti preziosi e il loro significato.

Un piccolo testo fatto di lampi di memoria, “Il libro dei brevi amori eterni” di Andrei Makine, che resta a lungo, radioso e intenso, nella mente del lettore.