Il nemico che gioca con i nomi
- Autore: Paolo Negro
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
28 giugno, negli Stati Uniti c’è aria di festa, si approssima l’Indipendence Day, solenne festività nazionale ogni 4 luglio. John Demichelis è a pesca, in vacanza, a ripensare oziosamente alle vicende che lo hanno condotto a rivestire il ruolo di addetto culturale dell’Ambasciata italiana di New York, dopo una laurea in legge e due master. Ma cosa può avere mai a che vedere con le sue competenze intellettuali la telefonata ufficiale che gli affida l’impegno di curare il trasferimento della salma di un connazionale in Italia? Certo, senza l’incarico indebito affidatogli dal direttore Zanelli non prenderebbe mai quota il romanzo di Paolo Negro, che si avvia nella pigra vigilia della festività nazionale a stelle e strisce. Col titolo “Il nemico che gioca con i nomi”, è pubblicato dalle edizioni Imprimatur di Reggio Emilia (2017, pp. 262, euro 17,00), a firma del noto giornalista torinese.
A Demichelis tocca dunque fare da balia al feretro di un connazionale suicida negli States. Si è gettato, dal 18° piano di un palazzo nella Grande Mela. Una dannata combinazione, proprio a ridosso della festa americana tanto sentita. Non tutti i mali vengono per nuocere, però, perché il servizio di scorta alla salma di un italiano da riportare a casa potrà consentirgli di tornare in patria e godersi i dieci giorni di ferie concessi in cambio di un incarico tanto sgradito evidentemente ai colleghi dell’Ambasciata.
Il defunto è Francesco Allevi, 54 anni, imprenditore edile biellese. Un suicidio in qualche modo sorprendente, ma con tanto di breve biglietto d’addio:
“non ce la faccio più, sono un fallito, scusate”.
Un’occhiata annoiata alle carte della Farnesina rivela a John un particolare che però fa cambiare decisamente marcia al romanzo e cancella la patina di ovvietà apparente della vicenda. Guido, fratello di poco minore dell’Allevi, è deceduto in un incidente stradale ad Assuan, lo stesso 28 giugno.
Basta uno sguardo al fuso orario per consentire a John Demichelis di accertare che le 12:50 della caduta dall’edificio newyorchese corrispondono alle 19:50 del sinistro in Egitto. Ore e minuti perfettamente coincidenti di due morti nello stesso giorno e alla stessa ora, a diecimila chilometri di distanza l’una dall’altra. Certo, uno sembra aver scelto di morire, l’altro a quanto pare è perito per un caso fortuito, ma resta altamente improbabile la morte perfettamente contemporanea di due fratelli in luoghi diversi, senza eventi che li abbiano coinvolti insieme. Altamente improbabile? Diciamo statisticamente impossibile.
Una coincidenza, il destino cinico e baro che si prende gioco degli uomini? Non conoscete Paolo Negro! E nemmeno il sospettoso e intelligente addetto culturale diplomatico alle prime armi.
Per non dire del fatto che appare decisamente esagerato l’aver messo in movimento l’Ambasciata per il decesso all’estero di un comune cittadino italiano, un privato, non un rappresentante dello Stato. A farlo notare al ragazzo è Natalie, la sua partner, avvocatessa a New York, una bomba sexy fasciata in un’orgia di colori messi insieme a caso: tanto bella quanto daltonica!
Il passato si lega al presente. Sulla scena appare la massoneria, per la precisione una loggia, Pheonix, che si richiama ufficialmente al rito egizio, ma in effetti è ben lontana. Ha poco dei riti mantenuti in vita per secoli e questo fin dall’adesione di Napoleone. Col tempo, si sono perse le linee originarie: l’idea di armonizzare stati, nazioni e regni è stata tanto esasperata, al punto da ipotizzare la costituzione di un nuovo ordine mondiale, che può realizzarsi solo destabilizzando quello esistente. Questo ha reso ancora più violenta la lotta sotterranea contro i Rosacroce, ancorati ai vecchi valori e ispirati ad un rinnovamento religioso e spirituale, privo di disegni politici, derivante dalla fusione del Cristianesimo con i misteri dell’antico Egitto.
Lo scontro tra massoneria e Rosacroce devasta il mondo e assorbe le energie degli adepti.
Sta di fatto che chiunque sia entrato a far parte della Pheonix,
“all’inizio lo ha considerato un privilegio, ma presto si è reso conto che era solo una sciagura”.
Su questi presupposti e con varie triangolazioni tra Stati e continenti diversi, Paolo Negro costruisce un romanzo d’azione, uno spy thriller esoterico, ricco di contenuti e di echi di diversi generi letterari. Assicura una lettura fluida, ben sostenuta e sapientemente gestita in tutte le sue sfaccettature.
Passato e presente, come si è visto, terrorismo internazionale e progetti di nuovo ordine mondiale, illuministico e non, si fondono in una trama che respira come un mantice. Si apre e si chiude a numerose soluzioni.
Comunque lo si voglia vedere, “Il nemico che gioca con i nomi” è un romanzo brillante e originale. Vale il tempo che gli si dedica.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il nemico che gioca con i nomi
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