La porta di bronzo della cattedrale di Benevento
- Autore: Francesco Bove
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
“La porta di bronzo della cattedrale di Benevento - testimone del conflitto tra papato e impero nel XII secolo” di Francesco Bove, è un libro che illustra il ciclo delle formelle che rivestivano il portale, mettendole in confronto con esempi delle aree limitrofe e con altri contesti. Nel XII secolo Benevento era
“un centro urbano importante per la Chiesa Romana. Nel 1167 papa Alessandro III per sfuggire a Federico Barbarossa vi si era rifugiato e aveva deciso di rimanervi per quasi tre anni consecutivi con tutto il suo seguito”
e qui consacrò due vescovi beneventani. Le alterne vicende degli alti prelati beneventani sono testimoniate dalle attività di restauro, attraverso le quali è è stato possibile scoprire cose interessanti, tra cui che in una delle formelle, sotto l’effige del vescovo di Lesina, si nascondeva il nome Errico, arcivescovo di Benevento dal 1157 al 1170.
La facciata della cattedrale, sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ha visto nel 2013 il riposizionamento della copia del portale bronzeo che era rimasto fortemente danneggiato. I bombardamenti, infatti, avevano risparmiato solo parzialmente la facciata, il campanile e la cripta. Il lavoro di restauro è stato particolarmente laborioso perché le formelle si presentavano estremamente lacunose. Il portale originario è destinato alla musealizzazione.
La porta
“presenta, con un affascinate ed efficace impianto narrativo, un ciclo cristologico tra i più ampi che si conoscano”.
La porta è di dimensioni notevoli, la più grande del suo genere in Europa, di misure cm 323 x 460, a due battenti, ognuno dei quali diviso in registri orizzontali contenenti otto formelle rettangolari che, al netto delle cornici, misurano ciascuna cm 27,5 x 40. Nel complesso è composta da 72 formelle fissate su telaio ligneo, circondate da ovuli e con rosette sugli incroci.
Sulla parte superiore della porta sono sviluppati i temi trattati dai Vangeli Canonici e Apocrifi e dagli Atti degli Apostoli. Non vi sono rappresentazioni di profeti, apostoli o santi. In basso, per quattro file, ci sono solo tre formelle che trattano temi desunti dai Vangeli. Le altre rappresentano le alte cariche della Chiesa. L’organizzazione della narrazione è originale, e l’autore nota che richiami
“la sequenza percettiva del registro superiore della porta di San Paolo fuori le mura. Su quarantatré formelle di contenuto narrativo ben sei sono dedicate alla Madre di Dio, che per ben due volte vi compare in cattedra come Maria Regina, ed altre due la vedono presente tra altre figure. È stato osservato che sostanzialmente la porta celebra più il mistero mariano che la vita di Cristo e diviene così fonte di un carisma che si proietta direttamente sul vescovo arricchendo anche il suo potere temporale”.
Francesco Bove mette, poi, in relazione le scene rappresentate con altre realizzate in altre chiese, dimostrando quanto a questi contesti l’opera appartenga, anche se appare originale nell’impianto e per le notevoli dimensioni che attestano, sempre più, i contatti esistenti in epoca medioevale tra Benevento e altre parti d’Italia e d’Europa.
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