“Questa è la ricetta della vita
disse mia madre
tenendomi fra le braccia mentre piangevo
pensa a quei fiori che pianti
in giardino ogni anno
t’insegneranno
che anche le persone
devono appassire
cadere
radicare
crescere
per poter fiorire”
È solo quando il lettore si imbatte nei versi di questa poesia – a pagina 114 del libro “the sun and her flowers” (il sole e i suoi fiori) – che intuisce il leitmotiv del nuovo lavoro poetico di Rupi Kaur. Il libro, difatti, è così strutturato nei capitoli: l’appassire, il cadere, il radicare, il crescere, il fiorire. Una scelta editoriale, questa dei capitoli, che ha contraddistinto la giovane scrittrice fin dal suo primo libro - “milk and honey” (latte e miele), in cui scrive de “le ferite”, “l’amore”, “la rottura” e “la guarigione” - insieme a un linguaggio colloquiale, schietto, talvolta crudo, ma autentico. Graficamente, poi, si riconosce con quella che oggi è la sua firma virtuale: Times New Roman nero su sfondo bianco con abbozzati disegni di piccole dimensioni e dalle linee essenziali e pulite. Ma ciò che maggiormente attrae di Rupi Kaur è il modo in cui crea un’esperienza tra le sue pagine: i suoi versi sono brevi, ma sono chiari, accessibili ed evocativi e si fanno portatori di veri schiaffi emotivi; come se l’anima dell’autrice si possa percepire tra quelle pagine e quelle storie, un’anima che convive nell’autrice e si mischia, con molta probabilità, con quella di ogni essere umano che legge (tra) le sue righe, come se stesse comunicando direttamente coi suoi lettori, raccontando della vita di tanti, del sentire di tanti, rendendo così più facile sentirsi direttamente legati al significato delle sue parole.
Ad essere incisi nei suoi versi sono i temi dell’amore: quello perduto, quello sofferto, quello violento, quello geloso, quello infranto, quello rassegnato, quello egoista, quello assente, quello fedele, quello consapevole, quello fatto di amor proprio.
l’amore non ha l’aspetto di una persona / l’amore sono le nostre azioni / l’amore è dare tutto ciò che possiamo / anche se è solo la fetta più grossa della torta / l’amore è capire / che abbiamo il potere di ferirci a vicenda / ma che faremo tutto ciò che è in nostro potere / pur di non farlo / l’amore è renderci conto di tutta la buona dolcezza che meritiamo / e quando si presenta qualcuno / che ci dice che ce la fornirà come fai tu / ma a quanto pare le sue azioni ti demoliscono / anziché costruirti / l’amore è sapere chi scegliere.
Del sesso e dell’(auto)erotismo; dell’abbandono; del dolore; dell’abuso; dei rimpianti e dei rimorsi; delle illusioni; degli spettri del passato; del Tempo; della depressione; della solitudine; dello smarrimento; della comprensione; della forza e della resistenza e del coraggio; della guarigione, della libertà, dell’accettazione di sé; della femminilità e del corpo; scrive di vita, di morte e di eternità; di Dio. In particolare, questa volta Rupi Kaur scrive di sua madre, della sua famiglia; affronta la storia culturale e politica delle donne dell’Asia meridionale, della colonizzazione; tratteggia il concetto di Terra e Nazione e Patria e Radici; di frontiere e muri; mette in prosa temi scomodi come possono essere quelli sui diritti delle donne, sull’aborto e sull’infanticidio femminile, sull’immigrazione e la condizione dell’essere profugo. Dopo l’elezione di Donald Trump, che ha promesso di ridurre drasticamente l’immigrazione negli Stati Uniti, l’autrice ha non a caso aggiunto nuove parole al libro incentrate sul tema dell’identità legata all’emigrazione, come:
non hanno idea di come ci si senta / a perdere casa con il rischio di / non ritrovare mai casa / avere l’intera vita / divisa fra due terre e / diventare il ponte tra due nazioni.
Anche se il lavoro di Rupi Kaur è diventato virale per la sua poesia 2.0, per i suoi versi nati e condivisi su di un profilo Instagram (facendo di lei una delle massime rappresentanti della nuova generazione di Instapoet), le sue righe sono arrivate ben oltre i confini del cyberspazio. Alcuni sostengono che le poesie di Kaur potrebbero sembrare un po’ troppo "Tumblr" nel senso che alcune di esse suonano come dei cliché, ma non si può negare che questa giovane scrittrice sia brillante, graffiante nel suo scrivere di argomenti ostici con semplicità e leggerezza e che non abbia la sfrontatezza (e forse l’incoscienza) di dire la sua e di parlare di argomenti ancora tabù.
The sun and her flowers. Il sole e i suoi fiori
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The sun and her flowers
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Che dire ? mi spiace non essere stata io la prima a recensire quest’opera meravigliosa, ma concordo con la recensione su tutto. Rupi Kaur è molto più di una giovane promessa : è una rosa compiuta.