Derues, l’avvelenatore. Delitti celebri
- Autore: Alexandre Dumas (padre)
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Tre Alexandre Dumas, in meno di un secolo e mezzo, tra metà XVIII e tutto il XIX: il nonno (1762-1896), il padre (1802-1870), il figlio (1864-1895). Il più noto è certamente il secondo, scrittore, politico e protagonista celebrato delle cronache e delle lettere, drammaturgo e narratore dalla produzione torrenziale, grande firma del Conte di Montecristo, del ciclo letterario dei Moschettieri, di romanzi storici e non solo.
Tanti i suoi testi d’azione e d’appendice, compresa la raccolta dei misfatti famosi del passato Crimes celebres), diciotto racconti storici lunghi, in quattro volumi, tra il 1839 e il 1840. Da poco, le edizioni napoletane Scrittura & Scritture hanno pubblicato il finora inedito in Italia Derues, l’avvelenatore. Delitti celebri (ottobre 2023, 192 pagine), tradotto per la prima volta nella nostra lingua da Viviana Carpifave e proposto nella collana VociRiscoperte.
Maestro del romanzo storico e del teatro romantico, Dumas padre è stato a lungo sottovalutato per la prosa ridondante e il periodare alluvionale, difetti stilistici assolti dai lettori di ogni età, perché non hanno mai compromesso il fascino dei suoi libri vendutissimi, pieni di movimento e avventure.
La critica lo ha successivamente rivalutato e dalla fine del 2002 riposa nel Pantheon di Parigi. Le sue opere vantano le più numerose versioni per il cinema e la televisione: i feuilleton, pubblicati a puntate sui giornali, erano gli antenati degli sceneggiati della nostra prima televisione (ed anche della radio). Dei Crimes, Scrittura & Scritture ha già pubblicato Giovanna di Napoli nel 2019 e Maria Stuarda, nel 2021.
Il primo Alexandre, suo genitore, era un militare francese della Rivoluzione e poi napoleonico, il generale Thomas Alexandre Davy de la Pailleterie. Di origini nobili nella colonia di Santo Domingo, oggi Haiti, aveva preso le distanze dal marchese padre e si faceva chiamare gen. Dumas, dal soprannome della madre, la schiava di colore Marie Cessette, per tutti la femme du mas (la donna della fattoria).
Il nipote e figlio dei due Alexandre precedenti è stato a sua volta scrittore, autore tra gli altri del romanzo La signora delle camelie, dal quale Giuseppe Verdi trasse ispirazione per il celebre melodramma “La Traviata”.
La collana “VociRiscoperte” della casa editrice partenopea Scrittura & Scritture amplia la decennale Voci, riservata alla narrativa stretta ed ai saggi narrativi.
Ospita titoli classici stranieri e italiani ormai introvabili, ma che meritano d’essere riproposti. Spaziano dal genere storico all’avventura, dal melò al rosa, dal dramma alla commedia. Il progetto punta a rafforzare la complicità tra la storia narrata e i lettori, il legame empatico tra questi e lo scrittore.
Nei romanzi di VociRiscoperte si cerca una via di mezzo tra l’integrità, la fedeltà al testo originale e la modernità. Per questo, tanto nelle traduzioni, che nelle ’riscritture’ si rispetta il testo originale, ripulendolo da arcaismi linguistici, da termini troppo remoti.
Chi era Derues? Antoine François Desrues (o, appunto, Derues, 1744-1777) è stato un criminale francese, giudicato e giustiziato come avvelenatore nella Francia di fine ancient regime. Di modeste origini, raggiunse Parigi da Chartres in cerca di fortuna, avviando l’attività di droghiere. Era considerato un uomo di grande pietà e devozione, la sua bottega era fiorente, ma nel 1773 abbandonò il negozio per una stravaganza e le finanze precipitarono.
Prese contatto con Madame de la Motte per l’acquisto di una tenuta di campagna, ma non versò mai la somma pattuita, preferendo avvelenare la donna e il figlio sedicenne. Falsificando documenti e assumendo l’identità fittizia dell’aristocratico Desrues de Bury, provò a far sua la proprietà, ma quando i corpi delle vittime vennero scoperti finì in prigione, non cessando di protestarsi innocente.
Condannato inizialmente all’ergastolo, venne poi avviato nel 1777 alla pena capitale, con una modalità atroce: il supplizio della ruota, legato ai raggi, percosso, fatto a pezzi vivo e bruciato.
L’affaire Derues suscitò un grande clamore nella capitale e in Francia. Alla crudele esecuzione seguì una massiccia diffusione d’immagini, senza precedenti.
Oltre a suoi ritratti, vennero distribuite ovunque rappresentazioni del crimine e del patibolo:
Di meravigliosa esattezza
L’opinione pubblica si divise tra colpevolisti e innocentisti, oscillava tra le accuse di ipocrisia e criminalità dell’imputato e le denunce della crudeltà della pena di morte.
Non si può dire che Dumas dubitasse della responsabilità dell’ex droghiere avvelenatore.
Avido e amante dei veleni ingannava le sue vittime, le attirava nella trappola e le massacrava in silenzio. Forse nessuno lo ha superato e neppure eguagliato in mistificazione, profonda ipocrisia e indefessa perversione. La sua essenza era il male.
Racconta la vita di Antoine François dall’infanzia all’esecuzione. Rivela la costruzione di uno schermo di virtuosità per nascondere la crescente devianza dalla società. La brama di notorietà e successo smaschera la capacità criminale e lo spinge tra le braccia del boia.
Lo scrittore dimostra di non provare alcuna compassione, né per le dichiarazioni d’innocenza né per le atroci sofferenze. Descrive l’esecuzione senza risparmiare particolari macabri.
Derues, l'avvelenatore. Delitti celebri
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