I rusteghi
- Autore: Carlo Goldoni
- Genere: Classici
I rusteghi, commedia di Carlo Goldoni del 1760 scritta in dialetto veneziano, racconta le avventure di quattro uomini (Lunardo, Cancian, Simon e Maurizio), all’apparenza di grande spessore morale ma realmente fatti di ben altra pasta.
Felippetto è il figlio di Maurizio, mentre Lucietta è figlia di primo letto di Lunardo. Lunardo progetta il matrimonio dei due giovani, ovviamente a loro insaputa e senza neppure consultare Margarita, la propria moglie (Figuratevi che i due non si conoscono neanche).
Cancian è sposato con Felice, Simon è sposato con Marina. Quest’ultima, insieme a Felice e Margarita, riesce ad organizzare il sospirato incontro tra gli sposi, per così dire ’combinati’, all’insaputa dei mariti e futuri suoceri Lunardo e Maurizio.
Tuttavia quando questi scoprono l’incontro si imbestialiscono. A spegnere la loro rabbia ci penserà la moglie di Cancian, Felice. I due padri di Lucietta e Felippetto si renderanno presto conto dell’iniquità della loro condotta, a seguito dell’intervento di Felice.
Di seguito riporto la serena chiusa di Felice, che conclude la commedia.
"A monte tuto. Andemo a disnar, che xè ora. E se el cuogo de sior Lunardo non ha provisto salvadeghi, a tola no ghe n’ha da esser, e no ghe ne sarà. Semo tuti desmesteghi, tuti boni amici, con tanto de cuor. Stemo aliegri, magnemo, bevemo, e femo un prindese alla salute de tuti queli, che con tanta bontà, e cortesia n’ha ascoltà, n’ha sofferto, e n’ha compatìo."
Divertente, pur facendo riflettere sulla questione dei matrimoni combinati...
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