Il dolore secondo Matteo di Veronica Raimo

La casa editrice romana Minimum Fax è specializzata in giovani autori, spesso esordienti. E’ il caso della trentenne Veronica Raimo, che in questo suo primo romanzo vuole raccontarci una storia, piuttosto improbabile in verità, piena di citazioni e di rimandi, ma sostanzialmente piuttosto debole.

Matteo è un trentenne anaffettivo, introverso, in cerca di futuro, che per caso accetta un lavoro presso un’agenzia di pompe funebri, irretito da Filippo, giovane gay figlio dei titolari dell’azienda, Gustavo e Graziana. Tutti i personaggi girano intorno all’agenzia e a Matteo che ne diventa il punto di riferimento, e i temi che si intrecciano, eros e tanatos, sono trattati con precisione quasi scientifica: tutte le perversioni erotiche, soprattutto espresse dalla bella Claudia, coprotagonista insieme a Matteo del romanzo, non ci vengono risparmiate. Omosessualità, sadismo, masochismo, complesso di edipo, violenza, nelle poche pagine del libro compulsivamente ci vengono esibite, anche se mescolate a riflessioni profonde, spesso efficaci, sulla qualità dei rapporti fra le persone in una società malata come quella descritta dall’autrice.

L’aspetto migliore del romanzo è il linguaggio, capace di alternare un turpiloquio di maniera e interi passi pieni di stereotipi a brani davvero ben scritti, adeguati all’analisi psicologica dei caratteri che, a tratti, si mostra riuscita.