Morte a Pemberley
- Autore: P.D. James
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
“Era opinione comune delle donne di Meryton che Mr e Mrs Bennet di Longbourn fossero stati fortunati riguardo alla sistemazione di quattro delle loro cinque figlie”.
Il romanzo è un omaggio a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen a cominciare dalla frase iniziale che richiama in maniera esplicita il capolavoro della celebre scrittrice inglese che conserva inalterato a due secoli dalla sua pubblicazione tutta la sua originalità e freschezza.
Bestseller in Inghilterra e negli Stati Uniti, Morte a Pemberley (titolo originale del volume: Death Comes to Pemberley) nell’anno che celebra il bicentenario della pubblicazione di Pride and Prejudice (28 gennaio 1813 edito dall’editore londinese Thomas Egerton) torna nei luoghi letterari di Miss Jane nei quali si sono rifugiati intere generazioni di lettori ammaliati dallo stile e dai contenuti di un romanzo evergreen. Phyllis Dorothy James, la più grande autrice vivente di detective fiction, si è divertita a scrivere un sequel a sfondo giallo raccontando la vita di Mr e Mrs Darcy, i quali sei anni dopo i fatti narrati in Orgoglio e Pregiudizio conducono un’esistenza felice e realizzata a Pemberley “una delle dimore più celebri e grandiose del Derbyshire”. … E la storia quindi continua...
“Alle undici del mattino di venerdì 14 ottobre 1803 Elizabeth Darcy sedeva al tavolo del suo salotto al primo piano di Pemberley House”.
In pieno periodo Regency, mentre Napoleone minacciava l’isola britannica, a Pemberley era la vigilia del ballo d’autunno di Lady Anne, che veniva considerato nella contea come il più importante evento sociale dell’anno. Il matrimonio dei Darcy continuava ancora a essere visto come qualcosa di stupefacente: Mr Fitzwilliam Darcy, uomo orgoglioso e superbo per il quale la tradizione e il nome di famiglia erano di primaria importanza, era sempre stato una preda allettante per le gentili signorine del contado, mentre la graziosa Elizabeth, dotata di uno spirito arguto e fornita di begli occhi, era solo la secondogenita di un gentiluomo i cui beni e possedimenti terrieri erano inalienabili. Nonostante ciò l’unione si era rivelata subito felice allietata dalla nascita di due figli maschi. Durante la ventosa sera autunnale che precedeva il ballo, la magione era stata sconvolta dall’arrivo in carrozza della frivola sorella minore di Mrs Darcy, Mrs Lydia Wickham che aveva sposato l’ex amico d’infanzia di Darcy, lo scavezzacollo Wickham sempre a corto di sterline e sempre pronto a calunniare Darcy.
“Wickham è morto! Perché non andate a cercarlo? Perché non fate qualcosa?”.
C’era un cadavere nel bosco ma non era quello di Wickham. Elizabeth finora aveva accolto ogni giorno con un’ottimistica aspettativa di felicità, le ore occupate dai doveri e dai piaceri di una comunità in pace con se stessa. Ora invece un tremendo mistero incombeva su Pemberley.
“Videro in lontananza una carrozza a nolo che avanzava dondolando paurosamente sulla strada del bosco verso la casa, con le due lanterne laterali che rilucevano come fiammelle”.
Dame James, 92 anni portati con fierezza e prontezza di spirito, dal 1991 membro permanente alla Camera dei Lord e insignita del titolo di baronetto per i suoi meriti di scrittrice con all’attivo 20 romanzi gialli (14 incentrati sulla figura del poliziotto poeta Adam Dalgliesh), ha sempre avuto una passione per Jane Austen, morta nel 1817 a 42 anni.
“Devo le mie scuse allo spirito di Jane Austen per aver coinvolto la sua beneamata Elizabeth nell’esperienza traumatica dell’indagine su un delitto”.
È stata una sfida per la James, che considera Miss Jane la sua maestra e la sua compagna di strada, mettersi nei panni di un’autrice amatissima che come pochi seppe descrivere quel periodo magico di scoperta reciproca, aspettativa e speranza che caratterizza la nascita di un amore, posto in luce l’intelligenza femminile, i comportamenti ragionevoli e gli aneliti di un cuore innamorato. “Mi premeva dare un’idea della società del tempo” ha precisato l’autrice in una recente intervista. Il volume, redatto nell’arco di tempo di due anni, è dedicato
“A Joyce McLennan, amica e assistente personale che ha battuto a macchina i miei romanzi per trentacinque anni, con affetto e gratitudine”.
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Morte a Pemberley rappresenta un seguito ideale che P.D. James ha voluto dare al grande romanzo
Orgoglio e Pregiudizio, aggiungendo una connotazione gialla nello sfondo, l’assassino nella tenuta Pemberley appunto, di un giovane gentiluomo. Beh a conti fatti l’intento è mal riuscito. Questo romanzo sta a Orgoglio e Pregiudizio come una consolidata e piatta vita matrimoniale sta alla fase dell’innamoramento. Ove il lettore ricordava palpitazioni ed emozioni dei primi incontri o di goffi sfioramenti, qui si ritrova ad assistere annoiato a rituali sempre uguali e a routine già note, in cui gli stessi Elizabeth e Darcy dei tempi andati, perdono la loro grinta e l’antico fascino. Il racconto scorre lento e a fatica con descrizioni lunghe e spesso superflue che neppure la trama gialla riesce ad alleviare. Peccato per l’idea che poteva premiare, ma il risultato non va oltre le due stelline