Morte di un medico legale di P. D. James

"Morte di un medico legale" è un romanzo della scrittrice britannica Phyllis Dorothy James, più nota come “lady thriller” o “la signora britannica del giallo”, scomparsa recentemente. L’autrice è stata definita come l’unica vera erede di Agatha Christie, ma la stessa P.D. James ha sempre declinato questa definizione affermando:

"Non sono l’erede della Christie. Mi lasciano perplessi i suoi meccanismi narrativi. Risolto il caso, trovato il colpevole, nei suoi libri tutto torna in ordine come se niente fosse".

"Morte di un medico legale", volume diviso in cinque parti - chiamata per un delitto, morte in camice bianco, un’empirista, morte per impiccagione e la cava di Clunch -, si apre con la descrizione delle quotidiane attività che scandiscono il lavoro nel laboratorio di un medico legale, routine che viene interrotta dal ritrovamento, da parte di una giovane impiegata, a terra e tra i banchi predisposti per le autopsie, del cadavere del Dottor Edwin Lorrimer. Il corpo viene rinvenuto con il cranio sfondato da un martello di legno che il medico aveva esaminato, accanto a questo vi era il taccuino che il Dottor Lorrimer utilizzava per le proprie annotazioni e dal quale mancava l’ultima pagina. Le indagini vengono condotte dall’ispettore Adam Dalgliesh che procede agli interrogatori dei colleghi e delle persone vicine a Lorrimer. Quest’ultimo viene descritto unicamente come un biologo legale estremamente competente, scrupoloso ma ossessivo ed irritabile. Nessun’altra informazione che Dalgliesh ottiene sembra, in un primo momento, scalfire quell’immagine di capace ma gelido scienziato.

“Non credevo che ci fosse nient’altro da sapere, oltre il fatto che era un biologo legale”.

Ma l’ispettore Dalgliesh non si ferma alle apparenze e scava nella vita privata del biologo facendone emergere il passato e la vita privata: la relazione con Domenica, i rapporti con la giovane impiegata, la modifica del testamento.Tuttavia

“restavano le incognite principali del caso. Chi era che aveva telefonato a Lorrimer per dargli il messaggio della canna bruciata e il numero 1840?...Che cosa c’era scritto nella pagina mancante del taccuino di Lorrimer? Che cosa aveva spinto Lorrimer a fare quello strano testamento?”.

I sospettati forniscono all’ispettore le proprie versioni ed i propri alibi, indicano moventi.

“Ma il movente era il fattore meno importante nell’indagine su un delitto. Avrebbe volentieri dato in cambio le sottigliezze psicologiche del movente per un’unica, solida, incontrovertibile prova materiale che collegasse un indiziato con il delitto”.

L’ispettore si aiuta ricordando anche l’insegnamento fornitogli dal sergente sotto il quale operava durante il suo primo incarico:

“Ti diranno che la forza più distruttrice del mondo è l’odio. Non crederci, ragazzo. È l’amore…” .

La parte quarta del volume narra di un’altra vittima, Stella Mawson, coinquilina di Angela Foley, cugina del Dottor Lorrimer. Si tratta di un apparente suicido per impiccagione ma proprio questo gesto efferato riesce ad unire i pezzi del puzzle ed a ricondurre l’ispettore alla risoluzione di entrambi i delitti.

Lo stile di P.D. James è inconfondibile e si caratterizza anche per le minuziose descrizioni degli ambienti e dell’atmosfera inglese. In questo volume sono contenuti anche alcuni brevi richiami ai romanzi di Jane Austen. Peraltro, l’ultimo volume della straordinaria ultraottantenne britannica “Morte a Pemberley” è proprio una rivisitazione di “Orgoglio e Pregiudizio”, in chiave noir.