Uto
- Autore: Andrea De Carlo
- Categoria: Narrativa Italiana
"Ma è così che ero fatto: avevo questa forma di passività intermittente che ogni tanto mi dava l’idea di non avere nessuna responsabilità diretta sulla mia vita... Poi di colpo mi sentivo invece a terra con tutta la responsabilità del mondo sulle spalle...".
Andrea De Carlo ci presenta così, in modo scorrevole, la personalità travolgente, geniale e devastante di Uto. Un giovane adolescente che, dopo il suicidio del patrigno, viene spedito dalla madre "...con un misto indistinguibile di ribellione interna e incuranza e rassegnazione...", presso una famiglia di amici che vive in una comunità spirituale nel Connecticut.
Accolto con dolcezza, Uto continua a sentirsi fuori dal mondo, fuori da tutto, fuori da se stesso. Chiuso e accolto in quella "prigione", Uto porterà alla rottura di quegli equilibri così forzati, di quei sorrisi che per lui rappresentano un mondo falso e ipocrita, un mondo dal quale "...vorrebbe correre... e scappare fuori dalla notte, correre e correre e correre senza fermarsi".
Attraverso il suo essere introverso ma sincero, per certi versi addirittura crudele, Uto mostrerà la sua forza, il suo essere un eroe post-romantico, il suo desiderio di restare immobile e il destino di ognuno nel mondo: quel cambiamento che non può essere evitato.
Il rancore verso il mondo; un suicidio che sconvolge alcune vite; una comunità spirituale dove ognuno sembra intento a costruire la felicità comune. Il giovane Uto, che entra in questa comunità con la forza devastante di un virus distruttore... (Note di copertina)
Uto
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L’idea di fondo da cui prende avvio l’intreccio narrativo del romanzo UTO è la seguente: una condotta, seppur percepita come definitiva e unilaterale, è destinata a cambiare all’improvviso direzione, poiché l’intersecarsi di razionalità e irrazionalità genera comportamenti radicalmente diversi o, addirittura, opposti.
Il protagonista è il teenager Uto, narcisista, stravagante, instabile e scomodo, catapultato in America dall’apprensiva madre, dopo un tragico episodio accaduto in precedenza. Il ragazzo, dalla complessa personalità, incomincia la nuova permanenza nello spiritualistico nucleo familiare indagando, fin da subito, i tratti caratteriali dei singoli componenti, per intervenire successivamente e in maniera determinante su ognuno di essi stravolgendone percorsi individuali, nonché obiettivi comuni.
Essendo un romanzo segnatamente introspettivo, ciò che coinvolge il lettore è, soprattutto, la meticolosità nel descrivere qualunque interazione del protagonista con gli altri personaggi del racconto: Uto vuole scalfirne le convinzioni (con nobile intento, solo nel caso dell’anoressica Nina) minandole irreversibilmente. Neanche gli adulti Vittorio e Marianna - la coppia di amici della madre, a cui viene affidato l’arduo compito di arginare i tormenti del ragazzo - riescono nella faraonica impresa, anzi, essi stessi risulteranno profondamente intaccati in quella che, fino ad allora, si era rivelata un’appagante routine esistenziale, comunque guadagnata a caro prezzo.
Come cornice alla vicenda, appare lo stato del Connecticut che con i suoi boschi ovattati, appartati e selvaggi si attaglia egregiamente al misticismo perseguito dall’istrionica hippie Marianna, all’interno della comunità guidata da un guru indiano, dall’aura carismatica. La ricercatezza stilistica dello scrittore emerge nelle digressioni in corsivo, che punteggiano la narrazione; tutte hanno la peculiarità d’iniziare sempre con il nome e cognome del giovane (Uto Drodemberg). Altra connotazione di stile si ha con l’utilizzo dell’assetto tipico del copione teatrale, cosicché il discorso diretto viene indirizzato su uno scambio di battute tra i personaggi. Ciò genera un’inaspettata e piacevole novità, nel susseguirsi degli eventi.
Anche questo romanzo di Andrea De Carlo ha il potere di calamitare l’attenzione del lettore accompagnandolo a scoprire gradualmente le molteplici sfaccettature interiori del protagonista sospeso tra scontrosità e autorealizzazione. Come conclusione, un colpo di scena che sbalordisce.