2012 La fine del mondo?
- Autore: Roberto Giacobbo
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2009
Ogni passo della nostra vita è ultimamente scandito da una data che opprime con i suoi funesti presagi: 21 dicembre 2012, la fine del mondo.
Spinto dalla voglia di documentarmi seriamente sul perché tutto il mondo abbia puntato il dito contro questa data, sono rimasto affascinato dall’autore di questo libro, che tanto avevo ammirato in programmi culturali televisivi.
Purtroppo devo constatare che la mia ammirazione non si è spostata dall’autore al suo scritto, in quanto mi ha alquanto deluso. "2012 , la fine del mondo?" è infatti una grande delusione per chi sperass di trovarvi informazioni certe e documentate per rischiarare la nebbia di dicerie che ci circonda.
Infatti, pur restando un buon testo dal punto di vista del lessico e dell’impostazione di base, tutto il libro è pieno di affermazioni fumose, collegamenti forzati e in alcuni punti chiaramente inverosimili all’occhio del lettore medio.
Il mio consiglio è di leggere il libro come se si leggesse un romanzo, in quanto sotto questo aspetto risulta scorrevole e ben scritto, ma delude le aspettative di chi invece si aspetta un qualcosa di vicino a un testo documentaristico o di inchiesta.
Inoltre consiglio di leggere il libro fino alla fine in quanto tende a migliorare nella seconda parte, dove finita l’esposizione sui fattori che portano a dichiarare il 2012 come fine del mondo inizia un interessante resoconto di tutti i problemi del pianeta che effettivamente potrebbero portarci dei problemi, in maniera piu libera dal dover obbligatoriamente puntare al momento specifico, anche a costo di perderci in credibilità.
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Concordo pienamente con l’autore della recensione: la paura di trovare un libro scritto male, con un italiano un po’ "arrangiato" (come spesso capita in libri molto spinti da programmi televisivi), si è rivelata infondata, ma per quanto riguarda i contenuti... Spero che Giacobbo abbia agito così proprio per "gettare acqua sul fuoco", perchè se il suo scopo era quello di dare prove certe della fine del mondo (e non sarebbe cosa semplice o immediata), secondo me ha un po’ fallito...
In questo libro l’Autore prende in considerazione antiche leggende provenienti da civiltà del passato ed il punto di vista della scienza che sembra confermare che qualcosa d’importante dovrà succedere nel 2012. Forse la fine del mondo? Oppure la fine di un modo di vivere o un cambiamento delle coscienze? Il punto interrogativo del titolo è d’obbligo, in quanto nessuno sa cosa succederà veramente. Nel libro vengono presentati temi su cui il lettore può riflettere, tirando le proprie conclusioni. Si inizia parlando del Calendario dei Maya, che erano grandi conoscitori del cosmo, in cui il 21 dicembre del 2012 segna un termine, o un traguardo, importante. Ma allo stesso anno e, spesso proprio alla stessa data, sembrano convergere altre leggende o profezie che riguardano l’Antico Egitto, il regno di Angkor e l’antica città-stato andina di Tiahuanaco. Nel testo si cita, tra le altre cose, un codice divino che sarebbe celato nella Bibbia, si parla di indizi importanti presenti nella Croce Alchemica di Hendaye, prendendo anche in considerazione l’ I-Ching e la corrente di pensiero della New Age. Per quello che riguarda il punto di vista scientifico, in questo periodo ci sono gravissimi problemi climatici, la Terra sta rallentando il suo moto ed il suo campo magnetico è indebolito. Lo studio delle macchie e delle tempeste solari ci dà indicazioni di grande attività per la fine del 2012. Poi c’è la teoria della Cintura Fotonica in cui la Terra starebbe entrando e che produrrebbe sulla ghiandola pineale che è situata nel cervello effetti allucinogeni. Ora, come reagire di fronte a tutto questo? Vedere il lato ottimistico? O quello pessimistico? Rimanere indifferenti? Coloro che si schierano coi cosiddetti “catastrofisti”, prendendo in considerazione ed assommando alcune asserzioni scientifiche sulle tempeste solari, il magnetismo ecc., vede nell’immediato futuro un’umanità al collasso, isolata, nel caos delle devastazioni naturali e non, in un inverno nucleare con una terra la cui geografia è completamente cambiata ed il pianeta, forse, invaso da alieni. Il punto di vista degli ottimisti, parte dal presupposto che le antiche civiltà, sapendo cosa sarebbe potuto succedere, abbiano voluto aiutarci con un messaggio, per darci il modo di prepararci al grande cambiamento. Dunque, bisognerebbe prendere coscienza del prossimo mutamento con nuovi modelli di pensiero e riscoprendo capacità per lungo tempo sopite. Questa data potrebbe rappresentare un limite necessario per questo cambiamento epocale di visione, un’opportunità irripetibile: per un’ulteriore evoluzione e per salire su un altro gradino. Ma, forse, c’è una via di mezzo, un equilibrio fra i due scenari... Ulteriori suggerimenti sull’argomento sono dati dalla profezia di Malachia e da Nostradamus con le sue Centurie e dalla visione su Maria. Al lettore le sue conclusioni!...
non voglio entrare nell’argomento perchè ribadisco tutto ciò che ho scritto nella mia recensione. .. dico solo una cosa... un anno fa giacobbo conduceva a voyager una puntata sul perchè la fine del mondo sarebbe arrivata indicando la cosa come praticamente certa , con prove inconfutabili .. quest’anno ha fatto lo stesso programma con il titolo perchè NON ci sarà la fine del mondo facendo sembrare tutto una cagata... al lettore intelligente l’ardua sentenza su un uomo incoerente e disposto a tutto per fare audience...