Conosciamo davvero Gesù?
- Autore: Roberto Giacobbo
- Genere: Religioni
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
Roberto Giacobbo, conduttore di Voyager, ci propone, come tanti altri autori, un’indagine su Gesù. Per il giornalista l’input è venuto dalla piccola figlia Margherita che, al tempo del catechismo, gli aveva fatto notare quante immagini ritraessero Gesù serio, triste, sofferente. Eppure anche Gesù è stato bambino, è cresciuto e chissà quante volte ha sorriso. Da qui parte l’indagine del giornalista, lo studio su un personaggio riguardo al quale, nel mondo, è stata scritta un’infinità di libri e ancor oggi tanto si discute. C’è ancora molto da scoprire su Gesù e Giacobbo, pur volendo fare un’indagine storico - scientifica, parte comunque dallo studio dei Vangeli e cita spesso le parole di Benedetto XVI.
Partendo dai sinottici, l’autore mette in rilievo che, se più fonti scritte molto antiche, risalenti al tempo in cui la popolazione era quasi totalmente analfabeta, riportano, anche se con alcune discordanze, gli stessi episodi, ciò significa che tali eventi hanno grandi probabilità di essere realmente avvenuti. Si pone, in particolare, domande sul Vangelo di Giovanni che, come testimonia il papiro Rylands, frammento che riporta alcune parti di passi di quel Vangelo, pare molto antico. Vengono poi affrontati tanti argomenti, innanzitutto l’esistenza di altri Vangeli. Perché, si chiede Giacobbo, scegliere quelli di Marco, Luca, Matteo e Giovanni come testi di riferimento? Perché erano gli scritti più autorevoli, più diffusi mentre quelli apocrifi non garantivano la stessa attendibilità ed aderenza al messaggio di Cristo. Nonostante ciò, puntualizza l’autore, a diversità di coloro che hanno differenti punti di vista, non ci fu ostruzionismo da parte della Chiesa che, anzi, fece in modo che questi scritti non andassero perduti. Ecco poi i capitoli dedicati a Gesù visto dai romani, dagli ebrei e all’importanza dell’opera dei francescani, i frati che più hanno collaborato, in Terra Santa, agli scavi archeologici e allo studio della vita al tempo di Gesù, proprio come desiderava il fondatore del loro ordine monastico.
La seconda parte del libro è dedicata al periodo e al luogo in cui Gesù è nato. Quale l’anno esatto? A Betlemme o a Nazareth? L’autore ricerca, con metodo preciso ma distaccato dal credo religioso le possibili risposte. Non c’è, infatti, una vera e propria certezza ma quel che si capisce è che, oltre ad essere stata annunciata molto tempo prima, la nascita del “figlio di David” viene attesa da popoli diversi, che in Lui, anche se non riconoscono un Dio, trovano comunque una presenza superiore.
La terza parte è dedicata all’infanzia di Gesù, definita “gli anni perduti” poiché i Vangeli ben poco raccontano di questo periodo. Si fa menzione di un Gesù autodidatta e si fanno ipotesi su come sia avvenuta la sua formazione così profonda già quando, a dodici anni, si ritrova a discutere tra i dottori nel Tempio.
Tutta la vita del Nazareno viene rivista con estrema attenzione dall’autore: egli fa ricerche sul periodo pubblico, sulle parabole, sui miracoli e poi sul processo e sulla condanna a morte. Qui possiamo leggere alcuni capitoli salienti che rivelano le ultime scoperte sia sul Titulus, la scritta apposta sopra la Croce, sia sulla Sacra Sindone che sul Santo Graal. “Gesù è veramente il Messia?” si chiede ancora l’autore. Certo è colui che, nei contemporanei, suscitò veri terremoti spirituali: da molti fu amato, ma i suoi avversari lo giudicarono duramente e le autorità romane lo fecero uccidere come un criminale, mentre i suoi discepoli lo riconobbero come Figlio di Dio. Insomma, Gesù di Nazareth non suscitò tiepidi entusiasmi e simpatie superficiali, fu odiato o amato, senza mezze misure. Questa diversità di vedute si ripropone, anno dopo anno, secolo dopo secolo e, quasi sicuramente, non troverà risposta univoca.
Profonda, comunque, è stata la ricerca di Giacobbo che si è valso dell’aiuto di storiografi, di studiosi della Bibbia, di archeologi, di scienziati. Questo libro non lascia insensibile il lettore alla figura di Gesù: certo, ognuno di noi è poi libero di giudicare, di pensare, di credere oppure di rimanere su posizioni lontane dalla visione cristiana. Lo stesso autore esprime il coinvolgimento e l’interesse che egli stesso prova per questa figura, così narrando uno degli episodi più conosciuti:
“La moltiplicazione dei pani aveva illuso la gente che questo Gesù avesse in tasca una soluzione facile per risolvere tutti i problemi e forse anche per liberare Israele; ma quando egli prova a portare la discussione su un altro livello la folla se ne va delusa. In questo momento sono i Dodici a rimanere al suo fianco, fedeli al Maestro con cui hanno scelto di condividere uno stile di vita precario e senza punti di riferimento. Ma nel momento più difficile, di fronte allo scandalo della Croce, anche loro lo abbandoneranno decretando il fallimento completo di un profeta incompreso. Incompreso perché unico. Il problema è che Gesù sfugge ad ogni categoria: non ce n’è uno uguale, né prima né dopo di lui”.
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Un libro molto interessante, e un’ottima recensione.
Ringrazio il mio alunno Matia e la sua mamma per avermi prestato il libro che ho letto con vivo interesse.