Abel Ferrara. Un filmaker a passeggio tra i generi
- Autore: Fabrizio Fogliato
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Per gli amanti del cinema, Abel Ferrara. Un filmaker a passeggio tra i generi di Fabrizio Fogliato (Sovera Edizioni, 2013) è un’edizione imperdibile. Il libro raccoglie l’intera opera cinematografica del regista Abel Ferrara, le sceneggiature, una ricca e completa bibliografia di articoli e monografie e in più è corredato di note e recensioni pubblicate a seguito delle uscite dei suoi film. Un lavoro scrupoloso e diligente svolto da Fabrizio Fogliato, giovane docente di Storia del cinema e del linguaggio cinematografico, dedicato a uno degli autori più outsider della filmografia internazionale.
Abel Ferrara è nato a New York, nel quartiere del Bronx, da padre bookmaker figlio di immigrati italiani, giocatore incallito sempre nei guai, e da madre casalinga figlia di immigrati irlandesi. La storia della sua famiglia è interessante: il nonno Abele Esposito era nativo di Sarno, vicino Salerno, e nel 1902 parte per l’America per allontanarsi dalla fame e dalla miseria. Cambierà il cognome Esposito in Ferrara per ragioni che rimarranno sconosciute. Sposerà Emilia, anche lei di Sarno, e cresceranno una numerosa famiglia, circa quattordici figli, molti dei quali sono ragazzini tolti dalla strada. Il nonno sarà per il regista il punto di riferimento nella sua crescita e formazione e ne parlerà sempre come di una figura leggendaria, raccontandone la vita nel film documentario a lui dedicato Storia di Abele, mio nonno del 2012.
“Un tipo incredibile, non ha mai guardato la televisione. Non ha mai voluto pronunciare una parola di inglese. Era un sopravvissuto e qualcuno sul quale potevo contare. Mi ha cresciuto lui.“
Abel conosce in giovane età, frequentando la scuola, Nicholas St. John ((Nicodemo Oliviero), che sarà lo sceneggiatore della maggior parte dei suoi film. Uniti dalla passione per il cinema, insieme gireranno i primi cortometraggi amatoriali contro la guerra in Vietnam e scriveranno canzoni per la loro band. L’entusiasmo e l’impegno del giovane Abel proseguiranno negli anni fra le tormentate delusioni nel non riuscire a trovare un produttore e la preparazione dei suoi superotto girati di notte nelle strade della città, tra peccatori ed emarginati.
“Erano le cinque del mattino, giravamo King of New York, era una magnifica ripresa … È un’ora magica a New York, l’unico momento in cui si vedono gli edifici separati dal cielo … un momento bellissimo per girare..”
I suoi film sono ambientati in città buie e violente, nelle quali i protagonisti malavitosi, drogati e alcolizzati sono alla ricerca di una redenzione, un tema molto caro a Ferrara, che ne ha fatto una ragione costante nei suoi film. Proprio i temi trattati lo distingueranno e lo porranno fra i grandi registi italo americani come Francis Ford Coppola, Martin Scorsese e successivamente Quentin Tarantino.
Il nostro Natale (’R Xmas), una delle più note pellicole dell’autore, è il film del 2001 che venne presentato al Festival di Cannes e che ho visto partecipando ad una serata dedicata al regista in un cineforum, nell’anno di uscita del film. In una New York antecedente all’elezione di Rudolph Giuliani, quella del 1993, nelle strade di alcuni quartieri si spacciava alla luce del sole e la pericolosità della città era ad una soglia non più tollerabile. La vicenda narra di una famiglia di spacciatori (marito e moglie) che, grazie al commercio della droga, conduce una vita molto agiata. Il denaro ha una priorità esclusiva nella loro vita di coppia e per la vigilia di Natale vogliono regalare alla loro bambina una bambola costosissima. Purtroppo non è più disponibile nel negozio di giocattoli del centro commerciale. Pur di ottenerla la moglie si rivolge al mercato nero e pagherà una somma enorme in dollari, mentre il marito viene sequestrato da una banda di spacciatori concorrenti. Una serie di vicende li vedrà costretti ad un’analisi sulla loro vita e di come andrebbe vissuta anche per il bene della loro piccola. Il nostro Natale è uno di quei film nel quale Ferrara ha evidenziato la città – metropoli nella sua trasformazione e nei suoi mutamenti sociali confrontando il desiderio spasmodico del denaro, del successo con la qualità della vita.
“La questione riguarda il prezzo del denaro e il prezzo del successo. Fino a che punto ci si può spingere? Qual è l’equilibrio tra denaro e qualità della vita?”
Nel raccontarci un maestro del cinema qual è Abel Ferrara, Fabrizio Fogliato evidenzia la poetica dell’autore e della sua ricerca personale nel dramma della vita. Un grande interprete della nostra contemporaneità, un regista scandaloso per alcuni e genio maledetto per altri. Le sue opere hanno una spiritualità profonda e onirica nella quale la tragedia e la disperazione della vita vissuta ai margini della legalità e della società redimono l’uomo nell’espiazione della sua colpa.
Abel Ferrara. Un filmaker a passeggio tra i generi
Amazon.it: 16,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Abel Ferrara. Un filmaker a passeggio tra i generi
Lascia il tuo commento