Anche i bruchi volano di Daniele Dell’Agnola

Con Anche i bruchi volano (Gabriele Capelli Editore, 2016) l’autore ci presenta, in 10 capitoli per 118 pagine, il diario di Felix, preadolescente alla ricerca della propria identità, dal 20 maggio al 30 ottobre dei suoi 12 anni.

Felix odia i bruchi e ama le farfalle perché ha bisogno di mescolare la realtà con la finzione per sopravvivere nel suo mondo. Quando però decide di sottrarsene, scopre di non essere il solo, come Alice, scappata dalle violenze domestiche del padre, che gli fa scoprire la sessualità con quelle montagne russe che ti vengono dentro, come la Kurzman che tra Radio Maria e il rock and roll sul divano e mentre in pubblico spettegola su tutti in privato nasconde i clandestini. Come Elisa il bullo delle medie che a 15 anni vuole fare il grande, come il padre che fa una crisi di mezza età, come il bidello Ulisse che ha un nome che è un programma. E la gente muore e la sorellina Maelle, un anno, fa degli sbrodoloput nucleari.
È che Felix fa le cose che gli vengono in mente, senza pensare, o è solo creativo?

Due settimane fa, mentre ero in ascensore con un compagno con la gamba fratturata, ho bloccato tutto appoggiando la gomma da masticare su un sensore. Siamo rimasti là dentro un’ora. Il mio compagno è claustrofobico, lo hanno portato via con l’ambulanza. Qualche giorno dopo ho deciso di agire dall’esterno, usando la documentazione tecnica che avevo scaricato da internet. Questa volta ci è rimasta bloccata la preside. Le sue urla si sentivano fino in strada.

Felix soffre di un disturbo e il suo comportamento richiede un intervento del sistema, mentre il compagno Marcello è dislessico, ma il padre pediatra ha deciso che dovrà studiare medicina come lui. Ma il mondo reale è complicato e non è facile fare ordine nelle cose se i grandi sono loro stessi disordinati, anzi incasinati. Ma, forse, la soluzione è cambiare gli altri, prendendo il volo come una farfalla… ma, a volte, anche i bruchi volano.