Audiolibro: “Il piccolo libraio di Archangelsk” letto da Claudio Santamaria
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Audiolibri
- Anno di pubblicazione: 2013
“Fu un errore mentire. Se ne rese conto nel momento stesso in cui apriva bocca per rispondere a Fernand Le Bouc. E solo per timidezza, per mancanza di disinvoltura, non cambiò le parole che gli salivano alle labbra,”
Il tono di voce dalla cadenza narrativa di uno degli attori più simpatici e preparati della nuova generazione conduce pian piano all’ascolto di un altro, imperdibile romanzo di Georges Simenon.
“È andata a Bourges”.
Alle dieci del mattino in place du Vieux – Marché “ rumorosa al mattino, la sera diventava molto più tranquilla” c’era l’atmosfera di ogni giorno di mercato, il martedì, il giovedì e il sabato. In quel giovedì, “un chiaro e caldo sole di giugno” illuminava le facciate delle botteghe mentre sotto la vasta tettoia del mercato, la gente si affannava attorno alle bancarelle e alle ceste. Il libraio Jonas Milk non volle venir meno alle sue abitudini. Dal caffè di Fernand Le Bouc poteva tenere d’occhio le cassette dei libri d’occasione piazzate davanti alla vetrina. “Come sta Gina?”. “Bene”, aveva risposto il libraio mentendo perché sua moglie (figlia del fruttivendolo Palestri che faceva le consegne con il furgoncino a pedali) era uscita la sera precedente e non era ancora ritornata a casa. Non era la prima volta, il suo posto nel letto ora era vuoto.
“Di solito Gina era calda, tutta raggomitolata, ed emanava un forte odore di femmina”.
Jonas aveva 40 anni, era rimasto a lungo celibe ed era considerato dagli abitanti e dai commercianti della piazza come un benestante dilettante che si era sempre accontentato di vivere nel suo cantuccio con quanta più umiltà possibile. Gina aveva 24 anni ed era la più bella ragazza del mercato, con seno provocante, fianchi prosperosi e bocca tutta un sorriso. “Quand’era sola con Jonas il viso di Gina si spegneva” anche se suo marito era convinto che Gina facesse del suo meglio per essere una brava moglie. Lui le perdonava tutto, anche adesso. Che diritto aveva di pretendere qualcosa da lei? Il piccolo libraio di Archangelsk, però non era un semplice libraio come si poteva capire da alcuni volumi di filatelia che si trovavano sopra un mobile davanti al quale Milk si sedeva sempre con un sospiro di soddisfazione. Jonas vendeva anche francobolli, perché il suo nome era conosciuto dai filatelici e dai collezionisti di tutto il mondo. La gente del quartiere si sarebbe certamente stupita di apprendere che il libraio che vendeva libri d’occasione, quasi tutti usati, sporchi e “rabberciati con carta gommata”, si era specializzato nei “mostri”, nei francobolli che per una ragione o per l’altra, sfuggono alla regola. Il mattino dopo la scomparsa di Gina, Milk colto da un’idea improvvisa era corso in camera, aveva aperto l’armadio a specchio sul fondo del quale, sotto i suoi abiti e quelli di Gina custodiva una cassetta d’acciaio. Jonas l’aveva aperta ma le buste trasparenti che contenevano i suoi francobolli più rari erano sparite. Gina Palestri, coniugata Milk era andata via di casa portando con sé i francobolli più preziosi della collezione del marito, il cui valore complessivo si aggirava su una decina di milioni di franchi.
“Si vergognava di diffidare del prossimo, di concepire nei confronti altrui quelli che chiamava cattivi pensieri.”
Claudio Santamaria legge con maestria e naturalezza la tragica vicenda del libraio e fa calare l’ascoltatore nell’atmosfera della tipica provincia francese.
La piazza della cittadina situata nel centro della Francia assomiglia a una caserma con tutte le porte aperte, dove ciascun abitante sa ora per ora quello che sta facendo la famiglia che gli vive accanto. È per questo che il comportamento reticente del piccolo libraio, arrivato da una lontana cittadina della Russia, inizia a insospettire i suoi concittadini.
“Non dimenticava di essere uno straniero, di un’altra razza, nato nella lontana Archangelsk e trapiantato, in seguito alle vicende della guerra e della Rivoluzione, in una piccola città del Berry.”
Qualcosa di grave deve necessariamente accadere e questo lo conferma la voce dell’attore che si fa incalzante. L’estro narrativo dello scrittore belga si sbizzarrisce in questo romanzo, scritto da Simenon a Cannes nell’aprile del 1956, pubblicato alla fine dello stesso anno, e dal quale l’autore sperava che fosse realizzato un film con protagonista Charles Aznavour. La pellicola non fu mai realizzata, però l’ascolto di questo audiolibro può colmare in parte questa lacuna.
“Era un atteggiamento stupido: si stava invischiando in una rete di menzogne che, a loro volta, ne implicavano altre e dalle quali non sarebbe mai riuscito a districarsi.”
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