La baby aerodinamica kolor karamella
- Autore: Tom Wolfe
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2011
"Favolosi anni Sessanta": spesso ho sentito e qualche volta sento ancora questa espressione da chi li ha vissuti. Non so se lo siano stati, certamente il mondo occidentale cambiò moltissimo all’epoca, e specialmente cambiò il faro di quella civiltà e cioè gli Stati Uniti.
Tom Wolfe all’epoca era un giornalista rampante che non aveva ancora inventato il New Journalism, tuttavia aveva una penna affilata. Il libro La baby aerodinamica kolor karamella, edito in Italia nel 2011 da Castelvecchi (traduzione di A. Veraldi), deve il suo titolo all’abitudine americana di aggiungere motori per rendere più potente l’automobile e fare delle gare di velocità. Wolfe si sofferma a parlare dei primi fautori di questo costume dandone una biografia obiettiva, di come emeriti sconosciuti abbiano costruito imperi sulle auto truccate.
E poi il mito americano della giovinezza che coinvolge un gruppo di persone californiane che trascorrono il loro tempo a fare surf e a ritrovarsi in locali rigorosamente vietati a chi ha più di 25 anni. È un saggio che termina con l’amara costatazione del tempo che passa, di cui questi giovani hanno terrore. E oltre a ciò mette in rilievo la segregazione generazionale che incomincia negli anni Sessanta: genitori e figli hanno vite diverse.
Ma la società è cambiata anche tra gli adulti. La ricchezza newyorkese basata sul nome e il denaro cambia la sua etichetta, non più cocktail party ma pranzi sociali, che vedono tra gli invitati gente inconsueta e raccattata da padrone di casa annoiate, in genere artisti. Le differenze sociali ci sono, ma è elegante mostrarsi solidali con i poveri. Tutti vogliono apparire e la generosità è uno status symbol.
Altri argomenti sono l’intervista a Mister Hefner, l’editore di "Playboy", di cui l’autore mette in risalto il modo di vivere isolato in una grande villa, simbolo di un modo di vivere che molti vorrebbero imitare. Nell’intervista non si parla di donne, ma di denaro, di una vita vissuta intensamente e di una mancanza voluta di status symbol.
Anche gli intellettuali vengono analizzati dalla lente impietosa di Wolfe. Ad esempio Marshall McLuhan che da oscuro professore diventa guru culturale con alcuni libri azzeccati, come La galassia Gunteberg, che analizza i nuovi media come la televisione e la loro influenza nella società. L’autore non arriva a dire che McLuhan sia un bluff, ma sicuramente la sua analisi dei mezzi di comunicazione è molto "pompata" dalle élite che decidono chi può essere un intellettuale alla moda.
Su certe tematiche Wolfe è addirittura un precorritore, come nell’ultimo saggio, in cui si parla di Caro Doda, che tratta di una spogliarellista che basa la sua fortuna sullo sviluppo artificiale del suo seno e che fa la fortuna dei chirurghi estetici, i quali si trovano ad avere sempre più clienti. Veramente profetico.
Che dire? Alcune parti sono datate, altre sono ancora attuali, ma in linea di massima il libro utilizza un linguaggio svelto, pieno di giochi di parole (l’ho letto in traduzione, sicuramente avrà perso qualcosa) che attira il lettore. Non è ancora il grande Tom Wolfe, ma stava affilando le armi.
Lettura consigliatissima.
La baby aerodinamica kolor karamella
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