Baci dalla provincia di Gipi

L’inconfondibile tratto di Gian Alfonso Pacinotti racconta la rabbia, il desiderio di vendetta sul passato di un gruppo di personaggi di provincia.
In “Baci dalla provincia” (Coconino Press/Fandango, 2013) sono raccolti due racconti di Gipi, “Gli innocenti” e “Hanno ritrovato la macchina”, dove nel primo è protagonista la violenza dell’autorità ai danni di un innocente ragazzo della provincia italiana che lo segnerà per tutta la vita, mentre nel secondo il passato bussa in una notte fredda e piovosa alle porte di coloro che in qualche modo speravano di averla fatta franca in sette anni di silenzio.
Le automobili sono il mezzo nel quale l’autore fa muovere i suoi drammatici personaggi lungo percorsi di sterminata desolazione, metafora di quello che covano all’interno dei loro corpi. Mare e boschi privi di ciò che li rende abitualmente luoghi piacevoli, di villeggiatura e divertimento, che in un solo battito di ciglia possono diventare lugubri teatri di umane disperazioni.

Non c’è salvezza, non c’è redenzione o riscatto in queste tavole, ma passione e verità, la consapevolezza che qualcosa è successo e ci ha resi ciò che siamo oggi. Se un graphic novel, così come un romanzo, riesce a commuovere i suoi lettori vuol dire che il suo obiettivo è stato più che raggiunto.

" Zio. Tutti i tuoi amici che sono stati in prigione sono diventati così come Valerio?"
"Qualcuno."
"E tu perché non sei così?"
"Non sono così? Come fai a dirlo? Sono solo uno zio che vedi ogni tanto."