Bologna in fiamme di Gianluca Morozzi

Los Angeles, la notte degli Oscar: un evento che tutto il mondo attende e segue con trepidazione. Anche se la gente deve rimanere alzata fino a orari assurdi, per colpa del fuso orario. E chi se ne importa se il giorno dopo deve andare a lavorare.
Achille Cordova vince la famigerata statuetta per il miglior film straniero. Una notte di trionfo, la notte più bella della sua vita. All’apparenza, almeno.

Bologna, migliaia di chilometri di distanza ma la stessa ora. Vasco Vitale, suo ex compagno di scuola, vede la cerimonia e, a un tratto, la telecamera inquadra Simone Bianchi, un suo ex compagno di scuola. Cosa ha a che fare, lui, con tutto quello sfarzo?
A pochi chilometri di distanza Marianna, la moglie di Cordova, viene uccisa.
Tre luoghi, quattro persone e un mistero. La domanda, ora, è una sola: chi è il colpevole? E una sola, grande verità: dopo quella notte, le vite di queste e altre persone non saranno più le stesse.

Gianluca Morozzi ci narra una storia agghiacciante e semplice. Semplice da seguire, perché l’epilogo spiazzerà davvero tutti. D’altronde, se conoscete la penna di questo geniale autore sapete già cosa aspettarvi. Ma non significa che non salterete comunque qualche battito. Anzi.
Chi invece non ha letto nulla del buon Morozzi troverà tra le pagine di Bologna in fiamme (Battaglia, 2019) molti buoni motivi per seguirlo.
Una storia cruda e crudele, personaggi sapientemente caratterizzati che vivono sotto i nostri occhi le loro giornate. Giornate dure, giornate lunghe e mai avare di avvenimenti, quasi mai benevoli. Un vortice che ci trascinerà giù nell’abisso, prima di farci riaffiorare in superficie. Forse…