Canto degli alberi
- Autore: Antonio Moresco
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Ritrovarsi ad essere rinchiusi e bloccati in un luogo dal quale si sarebbe voluti andar via, per non dover fare i conti col proprio passato o con un presente che non ci appartiene più. I mesi trascorsi di lockdown hanno costretto milioni di persone a dover guardare dentro sé stesse, affrontando traumi, rimorsi e rimpianti.
Antonio Moresco ci descrive questa sua analoga esperienza andando oltre, sconfinando, accompagnandoci in una dimensione raminga, in un viaggio metafisico e onirico raccontato, con parole delicate, nel suo Canto degli alberi, libro che nasce come commissione con l’intento di narrare la vita attraverso la natura arborea, mission dell’editore Aboca, e che all’improvviso troverà al suo interno l’innesto pandemico del limite umano.
La contemplazione della propria condizione esistenziale e la riflessione sulla propria condizione di specie biologica, insieme alla cronistoria recente delle mutazioni psicosociali del Covid-19, trovano e formano una narrazione strutturata attraverso un dialogo con gli alberi, esprimendo un lirismo disincantato e arreso alle dinamiche che governano il mondo degli uomini, con il quale Antonio ha ben poco da condividere ormai.
Rinchiuso in una casa di Mantova, sua città natale e luogo in cui si custodisce la sua scatola nera, Antonio si interroga sullo stadio del divenire umano e sul suo limite di specie: siamo in preda agli spasimi dell’agonia o alle convulsioni della nascita? Cercando di rispondere mette in scena un dialogo in principio con le radici, intersecate nei muri di casa, per poi uscire e continuare questo conversare con tutte le altre forme e le varie parti che strutturano gli alberi, attribuendo, passo dopo passo, una virtù e un aspetto peculiare a ogni elemento, utilizzando una sottospecie di allegoria per descrivere la natura paradossale dell’essere umano, ripensando la sua storia ed evoluzione.
Questa sua anabasi rizomatica lo conduce pian piano a esporre tutte le barbarie e i controsensi espressi dall’uomo in quanto essere dotato di ragione. Canto degli alberi è un libro importante ed attuale in ottica di sensibilizzazione verso le nuove generazioni. Un’estensione e appendice de Il grido dal punto di vista della natura. In questa sua discesa nei meandri del proprio passato, della storia dell’uomo e dei paradossi di specie, Antonio sceglie coraggiosamente di esporre la sua opinione e visione politica sulla natura del virus, accusando ferocemente i potenti del mondo di mettere in pericolo miliardi di persone, il concetto di vita stessa, solo per dinamiche di leadership di dominio politico economico.
Ma dobbiamo e possiamo davvero attribuire la ragione a questo punto all’uomo? Gli alberi, le radici, i midolli, le foglie, uno alla volta ci fanno riflettere con osservazioni semplici e disarmanti, facendoci vergognare per come siamo e di quello che facciamo della nostra esistenza su questo pianeta, sino ad auspicarsi che l’unica cosa che dovrà salvarsi e perdurare come testimonianza e traccia dell’uomo nell’universo sia l’espressione più pura ed essenziale dell’anima: la musica.
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