Lettere a nessuno
- Autore: Antonio Moresco
- Categoria: Narrativa Italiana
“Per quanto mi riguarda, parafrasando Pasternak che chiedeva per sé un’originalità sobria, mi permetto di dire che desidererei un’invisibilità sobria.“
Antonio Moresco racconta nella prefazione al suo libro, pubblicato nel 1997, che le lettere a nessuno altro non sono che lettere o tentativi di lettere da lui scritte su quaderni, su fogli sparsi o su agendine, mentre camminava per strada o in casa, giorno per giorno, e che con il passar del tempo hanno dato origine all’idea di raccoglierle e di farne un libro. Appunti su fogli di quaderni come se avesse tenuto un diario per il tempo di un decennio, tra il 1981 e 1991. Quando il libro uscì creò un putiferio e non fu molto gradito ai tanti intellettuali citati, l’intellighenzia conosciuta dall’autore nelle sue lunghe e sofferenti attese nei corridoi delle case editrici.
Lettere a nessuno è un libro particolare, imperfetto, sofferto, che ho voluto rileggere pensando alla nuova e attesissima esposizione del Salone del Libro di Torino. Tante novità, nuovi generi, scrittori emergenti.
Ebbene Antonio Moresco ha dovuto attendere per la pubblicazione del suo primo libro circa quindici anni, trascorsi inviando manoscritti su manoscritti a tutte le case editrici più importanti, sostando nei corridoi e nelle portinerie per lungo tempo, scrivendo lettere ai tanti scrittori e critici letterari.
“Dalle case editrici il silenzio è ancora assoluto. Mi trovo con questo libro sempre più clandestino, con quello nuovo che sto scrivendo, senza nessuna prospettiva e quasi completamente accerchiato, in preda alle orribili scadenze dell’angoscia, e nello stesso tempo ormai impossibilitato a deviare o a frenare in alcun modo la mia corsa, con un’intermittente coscienza di meritare un’attenzione un po’ più concreta e meno defilata…”
Nato a Mantova, ancora giovane va via di casa e si trasferisce a Milano, città delle mille case editrici e capitale dell’editoria del nostro paese, senza un soldo ma con tanta voglia di scrivere. L’autore inizia a narrare le sue peripezie: in una stanza di periferia scrive ogni sera a lume di candela (la luce elettrica non poteva pagarla), i lavori stagionali con turni di dodici ore di lavoro, seminudo per il gran caldo, sotto un capannone, o in fabbrica ai carrelli rotanti, o come facchino a riempire gli scatoloni pieni di pandori. Qualsiasi lavoro, faticoso o meno, gli permetteva di vivere e di continuare a sperare di diventare uno scrittore conosciuto. Sono anche gli anni della sua militanza politica nell’estrema sinistra, un’esperienza arrivata ormai alla conclusione, e per la quale le sue riflessioni e considerazioni, senza pentimenti, sono quelle del fallimento di un’epoca. Nella cronaca di quegli anni il nostro autore scrive e indirizza le sue lettere (spesso mai spedite) a famosi scrittori (Magris, Testori, Calasso e altri), senza mai ricevere risposta. Di tanto in tanto con il trascorrere del tempo stila l’elenco dei rifiuti: Mondadori (2 volte), Garzanti (2 volte), Feltrinelli (2 volte), Bompiani (2 volte). Una sofferenza profonda è per l’autore essere uno scrittore così invisibile che traspare dalle parole arrivando al culmine di una disperazione descritta nei suoi malanni fisici e nei suoi tormenti intimi.
“C’è stata un’infinità di manovre complesse e dolorose che, come sempre, hanno avuto l’intero mio corpo come campo di battaglia… ho terminato due lavori nuovi e ogni volta che ricomincio a scrivere è come se mi fossi completamente dimenticato come si fa ad allineare le parole… il lavoro di conoscenza della lingua acquisito con al scritture e le revisioni del testo precedente si dilegua in un attimo… ho cercato mille strade per non dover ridiventare ogni volta analfabeta, ho cominciato a scrivere persino queste lettere a nessuno, febbrilmente e con la mano sinistra… “
Nel 1993, dopo innumerevoli rifiuti, verrà finalmente pubblicato il suo manoscritto Clandestinità. Uno scrittore solitario, appartato, in grado di resistere all’angoscia e all’umiliazione e che all’improvviso, con il suo irrompere, ha svelato il potere del sistema editoriale nel nostro paese e le loro strategie di marketing, essendo diventato nel frattempo vera e propria industria di libri.
Lettere a nessuno è un libro autobiografico unico, che non ha precedenti nel panorama letterario, la cui lettura oggi pone ancora domande dall’esito non scontato. Il libro è stato riedito nel 2008 da Einaudi, arricchito di una seconda parte della vita dello scrittore, quella di quando è diventato noto e riconosciuto come tale.
Lettere a nessuno
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