Caterina e gli altri di Laura Spoldi

“Ogni momento io l’ho vissuto un’altra volta in un’epoca fonda fuori di me” (Giuseppe Ungaretti)

Con i versi di una delle più belle poesie del ventesimo secolo si apre “Caterina e gli altri”, il nuovo romanzo di Laura Spoldi, nel quale l’autrice milanese mette a confronto la storia personale di tre generazioni di donne tra loro unite da legami familiari e dalla ricerca del senso della vita. L’incapacità di condivisione, la paura e il senso dell’abbandono sono solo alcuni dei temi narrati e descritti in questo bellissimo romanzo attraverso il racconto della vita affettiva di una nonna, di una madre e delle sue figlie. Un sentimento difficile da gestire quando risveglia sensazioni e angosce che travolgono la capacità di essere veramente se stessi. Si è alla ricerca di un rifugio, nell’attesa che la propria vita prenda un cammino diverso.

Caterina vuole che Fulvio, il suo amante, la desideri sempre e per questo lo sorprende con nuovi piaceri che possano illuderlo che tra loro il sentimento sia unico e speciale. In verità i suoi pensieri sono altrove, all’assiduo corteggiatore conosciuto in chat dopo un po’ di tempo aveva voluto incontrare, e a Massimo, l’unico uomo con il quale condivideva l’amore per l’arte. Caterina sa bene di avere avuto molti amanti nella sua vita: “uomini amati, sognati, usati”. Ognuno è una tessera nel suo mosaico di attenzioni di cui ha bisogno. Non ha mai cercato un compagno, “perché l’amore vive solo nelle canzoni” e non nella realtà. E come ogni persona che non fugge da se stessa conosce ed è ben consapevole dell’origine della sua insoddisfazione, e dell’esigenza emotiva necessaria nel volersi circondare di altri, come della certezza di saper bastare a se stessa. Il lavoro la porta dove è richiesta una sapiente manualità e senso estetico; è una restauratrice brava e con molto talento. La minuta precisione in quel che fa le piace, soprattutto per quel senso di rassegnazione che il destino aveva disposto nel sceglierla: lei con le sue pennellate riportava alla luce lo splendore di “una bellezza aggredita”.

“lei era rassegnata al destino di riparazione che ciascuna creatura porta in sé. Dal momento in cui si nasce, si inciampa, si sbaglia, si pecca, per chi ci crede. Allora si cerca di riparare, si torna indietro, si aggiusta, si chiede perdono. Per poi ricominciare a cadere”

Caterina, insieme a sua sorella Asia, è custode di una memoria che non va perduta. Margherita, la nonna che le ha cresciute e che si è sempre presa cura di loro, è in fin di vita. “La nonna era sempre stata la sua terra ed ora stava per lasciarla”. Quanti pensieri e ricordi prendono il sopravvento rievocandole emozioni e sentimenti. Margherita era l’unica donna che le aveva insegnato ad amare i libri, l’importanza delle parole; Margherita andava a prenderla a scuola quando Agnese precipitava nel dolore della sua dipendenza; Margherita era la nonna che le aveva raccontato la storia del suo amore mai compiuto. In una città “dall’anima compressa” qual era Genova la nonna era cresciuta guardando il mare, negli anni della grande guerra che non riuscirono ad oscurarle l’animo. Il giorno in cui la guerra cessò, Margherita, che aveva vent’anni, decise che la sua vita doveva ricominciare dagli studi. Si iscrisse a Lettere e stare china sui libri era per lei l’unica via d’uscita dal dolore e dalle macerie. Si innamorò segretamente e profondamente di un professore molto più grande di lei, del quale fu allieva. Lo amerà per il resto dei suoi giorni anche quando, moglie, continuò ad immaginare ad occhi chiusi il suo volto su di lei.

“Ho popolato di nomi il silenzio, scrive Ungaretti, ed è l’unica cosa che anche noi possiamo fare, povere creature che si muovono nell’inesprimibile nulla. Ciò che non ci è dato di vivere, possiamo tuttavia costruirlo in altro modo, perché anche il nulla può essere abitato, e solo le parole ci consentono di farlo”.

La sera in cui lui morì, Margherita partorì sua figlia Agnese. “Caterina e gli altri” è un romanzo dalla trama suggestiva e molto coinvolgente, un viaggio nel tempo, percorso dalle pagine del libro il cui fil rouge sono le storie dei protagonisti e i loro destini.