Cerco quel Dio che non si fa trovare di Pier Giorgio Francia

“Cerco quel Dio che non si fa trovare” è una raccolta di poesie intimiste, dai colori intensi, dei sentimenti dell’anima. Il poeta, Pier Giorgio Francia, traccia un percorso emozionale, tra le righe delle sue liriche, in cui rincorre, invano, un Dio salvifico. Le parole si susseguono su una tela tessuta nell’intreccio di malinconie ed assenze. La raccolta di poesie “Cerco quel Dio che non si fa trovare” è pervasa da una ricerca appassionata del senso della vita, così celato nel quotidiano, da opporre alla realtà di morte che, invece, si manifesta, crudele, ogni giorno.
La ricerca di Dio espressa nello strenuo attaccamento alla vita è in contrasto con la solitudine estrema dell’uomo, poeta, in preda alle sue ossessioni e al suo delirio di salvezza.

Consolazione terrena, manifestazione di quella divinità mai trovata, è Fiorenza, la fedele compagna del poeta che rappresenta il punto fermo di partenze e ritorni, silenzi e parole.
Gli occhi di lei scorrono, nei versi, come un dolce e quieto riscatto dell’anima, l’unico percorso da seguire, per il poeta, per ritrovare se stesso, per accettarsi uomo, fragile e vivo più che mai.

Sono grida di dolore quelle che Pier Giorgio Francia dipinge tra le righe del suo “Cerco quel Dio che non si fa trovare”. Grida di popoli rinnegati da una divinità che, quasi indifferente, non interviene quando la terra si lacera sotto il peso del terremoto, o quando la devastazione e la barbarie dominano sulla cultura e sull’umanità.
Le liriche si susseguono in un crescendo continuo di tensione emotiva verso l’assoluto, in un alternarsi di morte e amore che sembra diluire il colore dell’una nelle sfumature dell’altro.
Anche le tinte delle parole sembrano seguire la tortuosa ricerca di una salvezza, il continuo rinnegarsi per rinascere a vita nuova. Sono termini a volte duri, a volte ostili, altre volte dolci e aulici. Il poeta non si rassegna al silenzio di Dio, lotta, sospeso tra cielo e terra, in equilibrio tra malinconia e vita, per poter placare finalmente l’ansia di salvezza della sua anima.