Ciascuno la sua notte di Julien Green

Crescere, che fatica, soprattutto quando ci si deve muovere fra pulsioni e doveri. Il protagonista di Ciascuno la sua notte, romanzo di Julien Green edito in Italia da Bompiani alla fine degli anni Sessanta, è un ragazzo che risponde al nome di Wilfred. Forse non la migliore delle introduzioni, ma aspettate a giudicare.
Wilfred è un cattolico praticante, un esempio di virtù per chiunque lo conosca. E il sesso? Eh già, a questa domanda non si sfugge. Mai. Come ogni adolescente questa parola (e le relative immagini ad essa connesse) vortica continuamente nella sua testa; non ci si può far nulla, lo sappiamo bene. E la purezza che vuole (deve?) dimostrare mal si addice con queste frenetiche pulsioni: la chiesa dice una cosa, il corpo un’altra. L’eterna lotta tra bene e male che non vede un vincitore. O, perlomeno, un equilibrio. Un conflitto interiore che non potrà portare a nulla di buono, come ogni conflitto, d’altronde. Ogni giorno sarà una sfida nuova, un essere contro apparire che vedrà un solo vincitore, come sempre all’ultimo secondo.
Ma il vincitore sarà quello giusto? O l’agonia proseguirà fin quando…

Julien Green ci narra una storia vera e drammatica, una vicenda nella quale sarà fin troppo facile rispecchiarsi. Questo grazie a una scrittura semplice eppure mai banale, personaggi sapientemente definiti che usciranno dalle pagine e, guardandoci negli occhi, senza remore, ci narreranno delle loro vite. Vite tormentate, vite che potrebbero benissimo essere la nostra. Ma non lo sono, per fortuna. O magari esattamente l’opposto. E proprio per questo sarà semplice essere rapiti dalle pagine di quest’opera.
Pagine che ci stringeranno forte ma che ci lasceranno andare ogni volta che lo vorremo. Ma non accadrà così spesso, potete credermi. Che vorremmo andarcene, intendo. E tutto questo fa di Ciascuno la sua notte un libro universale che vale la pena leggere. E/o rileggere, a seconda dei casi. Un libro sincero che colpirà duro e che ci terrà svegli. E noi non potremo far altro che ringraziarlo, per questo.