Come cani
- Autore: Pierre Lepori
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
La copertina del libro con le foto del fotografo americano Duane Michals, “The spirit leaves of body” del 1968, ha attirato immediatamente la mia attenzione: un uomo addormentato in soggiorno, la cui ombra ( lo spirito) si alza dal letto e abbandona il corpo. Il protagonista di “Come cani” (Effigi Edizioni, 2015) di Pierre Lepori è Thomas, fotografo di successo e girovago, non solo per professione, tra Barcellona, Ginevra, Napoli. Sempre in fuga da se stesso, è divenuto famoso per le foto di guerra dei conflitti di fine Novecento e ha deciso di farne un libro. Thomas sta raggiungendo Caterina, sua sorella maggiore, che vive in un paesino delle Alpi. I due si rincontreranno dopo molti anni di lontananza e trascorreranno insieme le feste di fine anno. La vita e i dolori li avevano divisi ma, ora che Caterina è gravemente malata, Thomas ha acconsentito a starle vicino nel’ultimo periodo della sua vita.
Pierre Lepori, svizzero, è uno scrittore, storico e critico teatrale, traduttore e giornalista radiofonico. Dopo gli studi all’ Università di Siena, ha esordito come poeta nel 2004 ottenendo il Premio Schiller. “Come cani”, il suo ultimo romanzo pubblicato contemporaneamente in italiano e in francese, è stato realizzato con il contributo della Fondazione culturale svizzera. Un romanzo dalla scrittura raffinata e colta nel quale l’autore, pagina dopo pagina, come il cane kafkiano tra le rovine, indaga nell’intimo del protagonista, interrogando ansie e paure e quella strana inquietudine che non lo abbandona mai. Thomas arriva alla stazione e il paesaggio intorno è del bianco pastoso della neve, come il colore del deserto che acceca. Caterina lo accoglie commossa. Vive sola nel suo rustico e continua a tradurre le poesie di Emily Dickinson, una passione nata con la malattia del marito. Forse è il suo modo per ricordarlo ancora accanto a lei. Thomas mai avrebbe immaginato, nel rivederla, la gravità della sua condizione fisica. I segni della malattia sono molto evidenti, ha le gambe che trascina a forza e che non la sorreggono più. Di lì a qualche giorno si sarebbe sottoposta ad un intervento chirurgico difficile da superare, e il suo ultimo desiderio era di avere accanto suo fratello.
“Aveva teso la mano e anche Thomas non poteva sbagliarsi: il corpo di Caterina era disfatto, segnato dalla malattia, ma era lei, riconoscibile … intatta nello sguardo, nel tono della voce. Un senso di abbandono e isolamento lo colse all’improvviso, si precipitò su per la scala e abbracciò la sorella. Quel corpo ampio lo accolse tra le sue braccia senza un sussulto, come fosse stato lì ad aspettare.”
Thomas è un fotografo che non guarda il mondo solo attraverso l’obiettivo. La fotografia è il suo compito, la sua arte da svolgere, il dover raccontare sì il mondo, ma più di ogni altra cosa, i suoi orrori. Dopo la fine della sua storia d’amore con Alice, vive solo e ha saputo accettare la sua solitudine non più come una fatalità.
“C’era in lui una rassegnazione all’assenza di legami”
Nei giorni trascorsi con Caterina si sente avvolto in una pace nuova, un tepore,
“un tacito consenso che ognuno ha la sua vita, e che il carico della famiglia non deve essere un tormento”
Le immagini di ieri si accavallano a quelle di oggi, e ripercorre inevitabilmente la sua vita. È sopraffatto dai ricordi dell’infanzia e della gioventù, Caterina a Londra, e lui, piccolo, con il fratello Giorgio a Napoli. Il padre, freddo e rigoroso, insegnante al Conservatorio e la madre, con la sua follia, in manicomio. Il trasloco da una città all’altra dell’Europa, dall’asciutto francese al dialetto dei quartieri spagnoli. Giorgio e Alex, l’indimenticabile amico del cuore, travolti dallo stesso tragico destino, la barbarie della guerra, la pulizia etnica e Alice, la donna della sua vita che è felice con un altro uomo, il diabete che ha consumato Caterina e lui che, dopo molti lutti, riesce a camminare
“accanto alla morte senza abbassare gli occhi”
Come un uomo giunto al capolinea della sua esistenza, il nostro protagonista vuole lasciare una traccia indimenticabile nell’affetto altrui. Sono tanti i sensi di colpa, gli amori, le sconfitte e i rimpianti che racconta in un avvicendarsi di immagini e pathos in quei pochi giorni che mancano al termine dell’anno.
Una storia bella e riflessiva, intima e tragica. Un libro poetico e molto commovente.
Comme un chien
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