Complicità di Iain M. Banks

Una telefonata, una voce contraffatta e innumerevoli minacce di morte.
Lo so, è il classico inizio di un thriller, un inizio che avrete letto mille e ancor più volte, quasi banale. Eppure vi posso assicurare che la storia narrata da Iain M. Banks in “Complicità” (TEA, 1998, pp. 327) potrà esser etichettata con tantissimi aggettivi ma con banale non proprio.

Cameron Colley è la persona minacciata da quella voce vigliacca, quella mente efferata che ha già mietuto vittime innocenti.
Cameron dovrà immedesimarsi nel serial-killer, pensare con la sua mente malata per capire chi sarà la prossima vittima e porre fine a quelle tragedie. Una caccia che inizierà nel passato, un passato tormentato da incubi e rimorsi, ricordi che non gli lasciano tregua e, probabilmente, non lo faranno mai.
A meno che non trovi questo spietato assassino che si diverte a provocarlo e a versare sangue innocente.
Una caccia disperata per fermare un pazzo omicida, una partita che deve assolutamente giocare per rimandare nell’oblio quegli spettri che sono tornati a tormentarlo.

Iain M. Banks scrive una storia semplice e agghiacciante al tempo stesso.
Un’indagine scrupolosa e pericolosa, uno spietato assassino che si diverte a uccidere e un uomo che dovrà guardare nella mente del serial-killer, ma anche nella sua.
Un libro perfetto da leggere nelle giornate di pioggia, magari mentre un lampo fa saltare la luce e siete soli in casa.