Cuore di rondine
- Autore: Comandante Alfa
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
GIS corpo d’elite dei Carabinieri: nervi d’acciaio e cuore che vola in alto e lontano
Nome in codice Alfa, uno dei fondatori del GIS, Gruppo d’Intervento Speciale, il corpo di pronto impiego dei Carabinieri, uno dei migliori reparti d’elite nel mondo. Tra i componenti del nucleo originario, costituito nel 1977-78 dal colonnello Marchisio, c’era proprio l’autore del libro Longanesi “Cuore di rondine” (286 pagine, 14,90 euro), firmato Comandante Alfa. Con lui, tra i cinque Carabinieri di questo nucleo dell’Arma c’era Enzo Fregosi, chiamato Franck Stallone perchè cercava di somigliare all’attore italoamericano Silvester e parlava sempre di donne, anche se alla fine era tutto fumo e niente arrosto. Enzo però non c’è più, è caduto a Nassiriya, nel grave attentato terroristico del 12 novembre 2003, morto senza un nemico da cui difendersi.
Erano nati ufficialmente come GIS - ciascuno di loro incognito – il 6 febbraio 1978, quando il ministro dell’Interno Cossiga aveva autorizzato la creazione di un corpo addestratissimo, destinato ad affrontare situazioni di crisi e di estrema emergenza per la sicurezza nazionale, anche in presenza di ostaggi. Per cominciare, la scelta era caduta sui migliori dei migliori del battaglione Carabinieri paracadutisti “Tuscania”.
Caratteristiche per farne parte: requisiti psico-fisici esclusivi, capacità fuori del comune, spirito di sacrificio, disprezzo del rischio. La preparazione selettiva e un equipaggiamento particolarmente accurato li distingue dagli altri Carabinieri ed hanno una costante compagna di lavoro: la paura. Va sempre in missione con loro, ogni volta (non ci abbandona mai), ma solo i veri uomini riconoscono di provarla. Paura del pericolo, paura dell’ignoto, paura di morire. Fa parte di noi, fa parte dell’essere uomini.
Altro partner fisso è l’adrenalina, un vero tonico in azione, quando non è ammesso il minimo errore e la tensione si mantiene altissima. Essere un GIS richiede un impegno assoluto, 24 ore su 24 ed è difficile far coincidere l’attività operativa estrema con le esigenze di mogli e figli, che subiscono inevitabilmente i ritmi del particolare impiego di mariti e padri, costretti a trascurare la famiglia, che resta invece il loro primo pensiero.
Alfa è siciliano. Non lontano da casa scorreva il fiume Belice. Un maresciallo calabrese, comandante di stazione a Rocca Priora, prima destinazione di servizio da Carabiniere semplice, aveva intuito la sua indole e lo aveva indirizzato al corso sottufficiali, che avrebbe poi avviato il suo futuro nel corpo speciale, per caratteri e caratteristiche fuori dell’ordinario. Quella era l’unica possibilità per lui, non era tagliato per la vita di caserma o d’ufficio.
Quando scatta l’emergenza, non importa cosa stai facendo, con chi stai, dove ti trovi e che ore sono. Il telefono squilla e appena rispondi devi essere già pronto. E lo sei.
Alfa indossa sotto una t-shirt Fruit of the loom, la sua maglietta portafortuna. Il volto è travisato da un passamontagna che lascia scoperti solo gli occhi. L’uso del mefisto è obbligatorio, per la sicurezza degli operatori e delle loro famiglie. Nessuno deve sapere chi sono, per evitare ritorsioni e ricatti.
Seguendo la sua carriera, si vedono i GIS operare in Iraq e prima ancora in Calabria, sequestro Casella, 1989. Nel 1990, è proprio Alfa ad irrompere nel covo ligure dei sequestratori di Patrizia Tacchella, otto anni appena. Entra nella stanza e a tranquillizzare la bambina, mentre gli altri mettono in sicurezza la villetta coi loro modi spicciativi ma professionali. E tutti ricevono una commovente gratificazione dalla piccola: vi aspettavo. Era certa che prima o poi i Carabinieri sarebbero arrivati a liberarla.
Il primo intervento in assoluto risale al 29 dicembre1980, per sedare la sommossa delle BR nel supercarcere di Trani, con diciotto guardie carcerarie in ostaggio, da distinguere da carcerati e rivoltosi. Esordio andato per il meglio: il mondo comincia ad ammirare – qualcuno a temere – il Gruppo d’Intervento Speciale dell’Arma Benemerita.
L’impresa più difficile, ma anche la più comica, è stata la liberazione del campanile di San Marco, a Venezia, dai guerrieri leghisti della “Serenissima Armata” indipendentista che l’avevano occupato nel 1997, allestendo pure un autocarro corazzato (il Tanko). La difficoltà? Comprendere lo stretto idioma veneto e trattenersi dal somministrare a quei tonti in mimetica la sacrosanta lezione che meritavano. Tante di quelle botte, ma tante!
Cuore di rondine
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Caro Comandante, sei un Grande e lo dimostri anche in veste di scrittore con una prosa asciutta ed essenziale. Inutile dire che in ogni Tua parola affiora la personalità di un Tuscania : coraggio , abnegazione, paura controllata, professionalità, consapevolezza di essere sempre di esempio per gli altri. Mi auguro che il Tuo libro abbia il grande successo che merita e che tanti Italiani comprendano finalmente che le eccellenze del nostro Paese, non sono solo le Ferrari o i vini, ma che ci sono manipoli di uomini che vegliano in silenzio sulla patria, e che , tolto il mephisto, assomigliano al nostro vicino di casa, con la piccola umana frustrazione di non poter mai dire "c’ero anch’io".