Dal taccuino di un cronista felice
- Autore: Daniele Billitteri
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Daniele Billitteri è un valente giornalista e scrittore, che ha esercitato la professione per dieci anni nella storica testata de L’ORA di Palermo per poi passare al Giornale di Sicilia. La sua attività prevalente per molti anni è stata quella di occuparsi di cronaca cittadina ed è stato testimone nel tempo di avvenimenti terribili che hanno caratterizzato il capoluogo dell’Isola. Volendo citare alcuni numeri, il nostro autore si è occupato di ben tre disastri aerei verificatesi in quel di Palermo nonché di oltre mille omicidi e morti violente accadute sia per fatti violenti che per incidenti sul lavoro.
Billitteri, non pare quindi, essersi occupato di avvenimenti di segno positivo ma nondimeno il titolo di questo suo lavoro diviso in cinque capitoli è Diario di un cronista felice (Ed. Carlo Saladino, 2019) che appare per i contenuti, un ossimoro, in contraddizione con gli eventi di cui ha dato notizia.
Ma la sua felicità è invero meglio denominarla altrimenti e lo spiega al meglio in questo libro che racconta alcune delle vicende di cui si è occupato. Il cronista ha il vantaggio e il privilegio di avere un osservatorio privilegiato perché opera per conto del lettore che non può essere presente direttamente. Ma da questo ne discendono degli obblighi, il principale quello di attenersi ai fatti, contribuendo a che venga rispettata senza pregiudizio alcuno, la verità, che è legata al momento di cui si racconta.
Daniele Billitteri, in questo suo prezioso e gradevolissimo lavoro, racconta una serie di episodi con contenuti diversi non di certo esaustivi del suo percorso professionale, come egli stesso rileva nella premessa. Tra gli altri, tutti di interesse, ve n’è uno che si chiama “Sorella morte” che racconta del tragico incidente aereo di Montagna Longa del 1972, il primo dei tre incidenti aerei avvenuti a Palermo.
Morirono in quel disastro 115 persone e il giovane cronista Billitteri ebbe l’ingrato compito di dover andare a recuperare le foto delle vittime dello schianto. E andando nelle diverse case dei familiari delle vittime riscontrò come era diversa la celebrazione della morte, a seconda dell’appartenenza a diversi strati sociali. A salotti silenziosi dei quartieri bene si contrapponevano, nel quartiere popolare, pianti disperati e drappi neri che ricoprivano tutti gli specchi, ritenuti simboli di vanità e contentezza.
Ma capitava all’autore di occuparsi anche di avvenimenti più leggeri e divertenti, come nel periodo in cui erano di moda i film sulle arti marziali in cui una pubblicità “ingannevole” aveva indotto migliaia di gente ad andare ad assistere a un incontro di Kung Fu - o almeno così pensava. Ma era invece solo un incontro in cui si spiegavano le arti marziali da un punto di vista filosofico e questo scontentò parecchio la gente che era intervenuta numerosa, tanto che dovette intervenire la polizia per placare gli animi.
Un tratto che emerge dalle diverse storie narrate è il garbo che distingue la scrittura di Bilitteri, il suo rispetto per le persone, per la loro umanità che fa dell’autore, un cronista “felice” che ritiene che i vari individui in cui si è imbattuto non siano un numero, una statistica o pedine di giochi o strategie inconfessabili di gestione del Potere.
Un cronista, Daniele Bilitteri che, nonostante abbia vissuto e testimoniato momenti difficili della vita di una città, ha conservato il suo ottimismo e la fiducia nel prossimo, scrivendo con professionalità chiara, con risvolti a volte umoristici, con toni leggeri e sempre animato da grande curiosità.
Dal taccuino di un cronista felice
Amazon.it: 15,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dal taccuino di un cronista felice
Lascia il tuo commento