Daniel Deronda
- Autore: George Eliot
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2018
La casa editrice Fazi si distingue per le sue scelte coraggiose e fra queste la riedizione (nel 2018) con una nuova traduzione, a cura di Sabina Terziani, del romanzo Daniel Deronda di George Eliot. George Eliot è lo pseudonimo maschile di Mary Ann Evans (1819-1881), scrittrice inglese dell’Ottocento avanzato. Incominciò tardi a scrivere rispetto ad altre autrici inglesi, ma in compenso si occupò di filosofia e teologia, diresse un giornale e visse una relazione more uxorio con un filosofo di vent’anni più vecchio di lei, suscitando scandalo. Un personaggio inconsueto quindi.
Daniel Deronda è il suo ultimo romanzo, scritto nel 1876. Un anno importante, in cui la regina Vittoria diventa imperatrice delle Indie e la gloriosa Inghilterra tocca il culmine della potenza.
Il protagonista, Daniel Deronda, è un giovane ebreo inconsapevole di esserlo, allevato da un aristocratico inglese, e ha una caratteristica particolare: fa del bene a tutti quelli che incontra con la sua bontà, tanto da creare intorno a sé un alone mistico.
Personaggio a lui contrapposto è Gwendolen Harleth, bella e ricca ragazza viziata, sposata per interesse a un arido duca che nasconde un’altra famiglia illegittima (e trattare un argomento simile nell’Inghilterra vittoriana non doveva essere facile) e rende infelice la moglie, trattandola come un trofeo. Anche la giovane è attirata dalla bontà di Deronda e questo fa sembrare il romanzo una banale storia d’amore con un lieto fine, ma non è così. Il protagonista conosce una ragazza ebrea, Mirah, salvandola dal suicidio, e comincia a fare indagini sul proprio passato con colpi di scena forse anche eccessivamente teatrali.
Le tematiche sono varie: le differenze sociali, il giudaismo, i pregiudizi razziali, la condizione femminile, i rapporti familiari. Eliot li affronta con eleganza e capacità di coinvolgimento. Il giudaismo ad esempio è un tema originale in un momento storico in cui non si parlava di una nazione israelitica, anche se stava montando sempre più l’odio verso gli ebrei che avrebbe dato di lì a poco i suoi frutti maligni.
La condizione femminile è ancora più sentita, perché Eliot analizza la mancanza di educazione di una donna bella come Gwendolen, che sente di valere solo come moglie e dopo le avversità della vita incomincerà a riflettere su se stessa senza però a giungere a una maturazione, come se per cambiare avesse bisogno di una tutela maschile come quella di Deronda.
Fra le donne del romanzo il personaggio più forte è la dolce Mirah, che è consapevole della sua condizione di ebrea, ma che sa valorizzare i suoi talenti senza eccessivo orgoglio.
Daniel Deronda è nella struttura tipicamente ottocentesco, con descrizioni magnifiche, anche se, a mio giudizio, a volte Eliot si perde in disquisizioni filosofiche che rischiano di rallentare la storia e risultare noiose per il lettore. Rimarchevole il riferimento a Dante e alla cultura italiana, segno della vastità di interessi di Eliot rispetto alle altre scrittrici dell’epoca. In sintesi, davvero un romanzo splendido.
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Un libro perfetto per...
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