Di cose giuste e ingiuste
- Autore: Andrea Borla
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
“... esiste un modo per capire se una scelta è giusta o meno? A posteriori, forse, e in molti casi nemmeno allora. Ma, anche ammettendo che ciò sia possibile, quale metro di valutazione si può usare? Cosa ci permette di distinguere il bene dal male?”
Con queste parole si chiude “Di cose giuste e ingiuste” di Andrea Borla, un libro assai diverso dal suo precedente “Odio” e diviso in capitoli che portano tutti titoli oltremodo significativi, “Pensieri”, “Opere”, “Omissioni”, e sono la voce dei personaggi principali nonché il racconto delle vicende di Federico Lombardi, un chimico, un uomo affascinante ma, soprattutto, un padre che sente e vive con particolare intensità questo ruolo poiché si occupa da solo del figlio Claudio, affetto da disabilità, avendo l’ex moglie Gloria abbandonato la famiglia poco dopo la nascita del bimbo.
Federico, dopo i primi mesi di dolore, non cede allo sconforto e, aiutato dagli assistenti sociali, da amici e dalla domestica Elda, si fa carico del proprio piccolo ma impegnativo nucleo familiare. Intenso è il legame tra padre e figlio. Il protagonista mostra alcune debolezze che, però, lo rendono ancora più umano e apre la propria casa a tutti coloro che siano disposti a collaborare per la miglior crescita di Claudio. Tra queste persone c’è Daniela una bibliotecaria che accetta l’incarico di leggere al piccolo semplici storie, fiabe che lo coinvolgano, che possano in qualche modo fargli fare qualche esperienza e progresso almeno simile a quelli dei bambini della sua età. La nuova arrivata in casa Lombardi, pian piano, conosce l’ambiente familiare ove ogni singola giornata è vissuta con l’attenzione costantemente rivolta a Claudio, al suo stato di salute, ai piccoli cambiamenti in bene o in male. Non mancano, da qui in poi, momenti difficili, situazioni che sfuggono al controllo e talvolta mettono in seria difficoltà. Federico e Daniela le vivono in parte separatamente, in parte insieme. Esse risultano importanti ma ciò che rimane al termine della lettura del romanzo sono le riflessioni, le considerazioni dei personaggi principali.
Nodo centrale è senza dubbio il tema della disabilità visto dagli occhi d’un padre ma anche da coloro che ruotano attorno alla famiglia. E’ notevole il capitolo in cui Federico paragona i progressi degli altri bambini con quelli del proprio. Metaforicamente, per gli altri si giunge a vette alte quanto l’Everest mentre il suo piccolo riesce solo a salire una scala. Certo, non c’è paragone, ma un papà gioisce lo stesso anzi, forse, ancor di più perché vive intensamente e profondamente il rapporto con il suo bambino.
Si tocca anche il tema della maternità il cui desiderio non aveva ancora sfiorato Daniela la quale non aveva avuto, fino a quel momento, questo importante progetto di vita. Da coloro che, invece, mamme sono già, Daniela sente sempre le stesse parole “Tu non puoi capire...” Eppure le vicende dimostreranno che non è proprio così, che si diventa mamma non solo biologicamente ma anche per quella misteriosa alchimia che è l’amore, magari per un bimbo che è già nato.
Proprio in nome del più profondo e bel sentimento, i protagonisti riescono a superare i momenti di difficoltà e le delicate situazioni che hanno luogo non solo in casa ma anche in ambiente burocratico e giudiziario.
“Di cose giuste e ingiuste” si rivela un romanzo intenso, toccante, assolutamente non scontato anche se con un finale più lieto di come, purtroppo, talvolta avvenga nella realtà. Andrea Borla riconferma le sue capacità di scrittore con un libro che, attraverso i protagonisti, pone indirettamente ai lettori stessi domande sulle scelte di vita, giuste o ingiuste esse siano. Un’ottima prova da parte di uno scrittore che, attraverso questo romanzo, si fa davvero apprezzare.
Di cose giuste e di cose ingiuste
Amazon.it: 10,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Di cose giuste e ingiuste
Lascia il tuo commento