Inganni e ossessioni
- Autore: Andrea Borla
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Tommaso Vasile, professore quarantenne di liceo, è il protagonista del romanzo di Andrea Borla dal titolo “Inganni e ossessioni”. Queste due parole sono il fulcro attorno a cui ruota l’intera vicenda che è quella di un docente che non riesce a far chiarezza sui propri sentimenti e si fa da essi troppo coinvolgere come anche da loschi traffici in cui, involontariamente, si trova invischiato.
Tommaso, insegnante di lettere, è in un momento di dubbio e confusione, che forse richiedono una svolta nella propria vita. Il Liceo Monti, scuola in cui egli è docente, raccoglie centinaia di ragazzi: tutte storie diverse fra loro, non sempre tranquille, anzi a tratti violente. Delle rappresaglie tra gruppi o contro i professori e delle relative scritte ingiuriose sono pieni i muri lì intorno ma ora, ad esse, negli ultimi tempi, si sono aggiunte brevi frasi in ricordo di Valentina e Manuel, due studenti che hanno perso la vita nell’arco di pochi mesi. La ragazza si era suicidata gettandosi dalle scale del liceo e l’evento aveva fortemente turbato l’intera comunità della zona mentre il compagno era deceduto a causa di una malattia rara.
“I nomi dei due ragazzi erano scritti sul muro esterno della scuola e ripetuti sull’asfalto che Tommaso stava calpestando mentre si apprestava a superare il cancello d’ingresso. Valentina e Manuel erano accomunati dai messaggi di affetto dei compagni oltre che da un destino che li aveva tolti da questo mondo troppo in fretta. – Eppure quei due mi hanno cambiato - pensò.”
Tutto ciò spinge il giovane professore ad inoltrare domanda per un periodo di aspettativa dal lavoro: i troppi cambiamenti, i lutti, ma soprattutto i desideri più intimi lo spingono a parlare con il preside che, comunque, gli chiede di ponderare ancora un po’ prima di prendere questa decisione.
Tommaso ha diverse passioni ma quella più personale, più sua, è la scrittura. Un manoscritto che dovrebbe diventare un romanzo giace lì tra i documenti e non trova uno sviluppo. Forse al professore manca il coraggio e così si limita all’attività di ghostwriter, uno scrittore – ombra o fantasma che si dica, che va a completare racconti e romanzi poi firmati da persone più conosciute.
Le altre passioni che sconfinano nell’ossessione hanno tre nomi: Elisa, Manuela e Sara, tre donne diverse per età, ceto e occupazione. Elisa, figlia di un politico, è poco più di una ragazzina ribelle come i suoi riccioli rossi, con una voce forse fin troppo squillante e l’abitudine di arricchire ogni frase rivolta a Tommaso con “Amore”, termine dolcissimo ma che, invece, sul professore ha un effetto irritante sebbene da Elisa sia realmente calamitato e da lei non riesca ad allontanarsi.
Il padre della ragazza, nel frattempo, fa a Vasile un’offerta di lavoro. Trattasi di una collaborazione scritta per mettere “nero su bianco” i progetti di Amati, facoltoso imprenditore della zona. Pare una buona occasione soprattutto in vista del periodo di aspettativa che non permetterà al professore di guadagnare, per cui questi accetta i primi contatti relativi all’offerta.
Poi c’è Manuela, la più avvenente, la più in carriera poiché avvocato già con una buona esperienza. Lei incarna tutto il femminile che Tommaso ama: è bella, sensuale ma, al contempo, sa ridere, sdrammatizzare, rassicurare a seconda delle occasioni. E’ in lei che Tommaso vede l’immagine della mamma per eccellenza, perché al proprio bambino molto potrebbe donare.
Infine ecco Sara, solare come i suoi capelli biondi, più grande di lui, matura per età e per circostanze. E’ la donna con cui il professore intesse un rapporto particolare perché lei è “speciale”: si è fatta tanto coraggio quando è morto suo figlio Manuel e da quel periodo lei e Vasile hanno cominciato a frequentarsi. L’amore, nell’intrecciarsi delle relazioni, diviene quindi una serie di messaggi ed incontri nascosti ai quali Tommaso, però, non riesce a sottrarsi perché senza amore si sente perduto e di questo sentimento ha fatto un’ossessione.
Sarà la vita stessa, con i suoi casi, con il destino, a decidere per lui che nel frattempo verrà chiamato anche a testimoniare come persona informata dei fatti in seguito all’arresto di persone importanti che lui ben conosce e che hanno ingannato lui ma soprattutto hanno eluso la Giustizia. Tommaso appare quasi accecato dalla situazione e così non s’accorge che la fortuna maggiore sta nella normalità, nella quotidianità, nella non esasperazione degli affetti e delle attività lavorative. E’ quando perde tanto di ciò che aveva, di ciò che sentiva necessario, anzi indispensabile che reagisce, rendendosi conto “che il tempo della stagnazione è finito”.
E magari l’occasione giusta è proprio lì a due passi, dietro una porta.
Andrea Borla termina questo romanzo, peraltro abbastanza corposo e assai ben scritto, con un guizzo di tenerezza e per il professor Vasile ci fa sperare in un futuro più sereno.
Inganni e ossessioni
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