Odio
- Autore: Andrea Borla
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2008
“Odio” di Andrea Borla è un romanzo che presenta, come dice l’autore stesso, tratti un po’ noir ma dalle caratteristiche piuttosto insolite. Non è infatti l’ennesimo giallo in cui, dalla morte violenta di una persona, si giunge all’assassino, bensì il contrario. Fin dalla prima pagina si conosce il nome del colpevole che è anche la voce narrante del libro ma non si sa invece chi sia la vittima che potrà esser individuata solo al termine del racconto dei drammatici eventi.
Piero Scacchi si è macchiato di una gravissima colpa, ha ucciso e per questo motivo è stato condannato a vent’anni di carcere. Proprio lì, mentre trascorre le sue giornate in cella, spesso “in posizione orizzontale", cioè coricato sulla propria branda e in ozio, questi decide di contattare lo psichiatra del penitenziario. Ha voglia di parlare, di sviscerare, oltre l’accaduto, anche le motivazioni più nascoste ma fa tutto ciò non con lo scopo di trovare una redenzione, non con il desiderio di pentimento. Lo chiarisce lo stesso Piero allo psichiatra.
“Ci tengo a dirle ancora una cosa dottore. Al di là di tutti i temi che ho sommariamente introdotto in questo incontro, è solo uno il sentimento su cui si regge la storia che mi vede protagonista. E’ un sentimento che non ha nulla di positivo anche se ha tanta forza da riuscire, al pari dell’amore, a far girare il mondo. Se non l’ha ancora capito, la mia è una storia di odio. Solo e soltanto odio. Non lo dimentichi: l’odio offre una diversa prospettiva da cui guardare e rileggere tutti i fatti della propria esistenza.”
Così, Andrea Borla, attraverso le parole di Piero Scacchi, ci conduce in un mondo visto da un’ottica diversa anche se nessuno fra gli esseri umani può dirsi immune almeno da qualche piccola malvagità. Certo è che qui non si tratta di un individuo comune, bensì di un uomo malato, neppur frustrato più di tanto dal rimanere lì tra quattro mura, neppur turbato dal dividere la cella con un pedofilo e dall’avere contatti con altre persone che si sono macchiate di reati. Piero non prova senso di colpa e racconta quindi gli atti malvagi con facilità facendoci capire che, essendo il Male per lui così naturale, forse siamo in presenza di elementi patologici.
La storia narrata si dipana in una Torino dei giorni nostri o, almeno, di pochi anni fa e ha come protagonisti, oltre a Piero, la sua futura moglie Kim, dai tratti orientali, bella, moderna, desiderosa di realizzarsi anche nel mondo del lavoro, Franco, amico di sempre e socio di Piero nella Infotech, nuova società che produce software e Mario, esperto informatico che collabora con i due soci. I protagonisti non si rivelano tutti malvagi, anzi c’è chi fra loro prova amore e chi ad esso è stato costretto a rinunciare soggiacendo a comuni casi della vita. Piero e Kim stanno per realizzare il loro sogno: sono pronti per dire sì in Municipio ma i giorni precedenti la cerimonia riveleranno al protagonista fatti del passato e del presente che lui ancora non conosceva e che saranno la causa dello scatenarsi delle sue malvagità. D’altronde Piero covava già segretamente in sé un’ira e un odio anche a lui sconosciuti. Lo si evince quando, in carcere, egli si appresta a divenire scrittore e presenta alcuni racconti assai crudi allo psichiatra. Sono tutte storie brevi ma intessute dello stesso sentimento, l’odio, e disseminate da morti simili a quella avvenuta nel romanzo poiché, come dice lo stesso Piero Scacchi, “non è possibile pensare che la propria vita e le cose che si scrivono restino per sempre in due contenitori separati”.
Gli accadimenti, in sé e per sé, risultano solo il mezzo con cui spiegare le dinamiche più intime del protagonista. Il romanzo, perciò, è incentrato sui sentimenti, l’odio in particolare che è l’opposto dell’amore ma, come esso, muove il mondo. Purtroppo, però, come si capisce dalle vicende, l’odio di nulla ripaga, niente costruisce, tutto distrugge.
Una bella prova da parte di Andrea Borla che nel libro ci pone di fronte a tematiche importanti quali il dolore, il Bene, il Male e le riflessioni sulla pena da scontare: il tutto è narrato da chi è prigioniero, non solo di un carcere ma anche di un destino che, purtroppo, ha voluto.
Odio
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