Divina. I due cuori di Eleonora Duse
- Autore: Patrizia Tamà
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
La scrittrice Patrizia Tamà è anche insegnante di Lettere alla scuola superiore: nel suo libro ricchissimo di informazioni, aneddoti, spunti biografici, nel quale ricostruisce la vita amorosa e non solo di Eleonora Duse, ho colto l’eco di quanto si cerca di trasmettere agli studenti quando si parla di Decadentismo, in cui io stessa mi sono ritrovata. Il titolo del libro, Divina. I due cuori di Eleonora Duse, pubblicato da Rizzoli, sottolinea la scelta coraggiosa dell’autrice di raccontare la tumultuosa relazione fra l’attrice e Gabriele D’Annunzio, ma anche, con molti dettagli inediti, quella che travolse la Duse ormai matura, con la giovane poetessa ravennate Procula Poletti, detta “Lina o Ali”, con la quale l’attrice visse un’esperienza estrema, scandalosa davvero, e della quale si è parlato poco nelle numerose biografie che sono state dedicate alla più grande attrice di teatro del secolo scorso.
Alla fine del volume l’autrice elenca i personaggi che compaiono nella lunga narrazione, talmente tanti, significativi, importanti nella storia letteraria, artistica, teatrale, che permeò l’atmosfera culturale europea al passaggio del secolo.
La Duse intrattenne un rapporto intenso, anche epistolare, con Arrigo Boito, che le rimase sempre vicino anche negli anni tumultuosi della vicenda che travolse la vita affettiva e sentimentale della Divina, messa a dura prova nel rapporto con Gabriele D’Annunzio.
I due si incontrano a Venezia, in gondola, e Venezia resterà sempre il luogo prediletto dell’amore sconfinato tra i due personaggi tanto estremi quanto geniali, protagonisti assoluti di un tempo di passioni, trasgressioni, scandali, tradimenti.
La cosa che più colpisce nella narrazione di Patrizia Tamà è lo scavo profondo che è riuscita a compiere, leggendo, studiando, esplorando infiniti documenti, lettere, biglietti, per documentare un pezzo significativo della Belle Epoque, di cui tanto il Vate quanto la Divina furono personaggi eminenti; l’autrice riesce a rievocare in modo romanzesco pezzi di storia letteraria notissimi, significativa la gita dei due amanti nella pineta pisana, scenario da cui scaturisce la strepitosa lirica di D’Annunzio, La pioggia nel pineto.
Altro momento significativo è la citazione del quadro di Moreau, da cui si muove la narrazione nella “bibbia” del Decadentismo, il celebre romanzo A rébours di Huysmans: la marchesa Alessandra di Rudinì, che ha scalzato Eleonora dalle braccia di D’Annunzio, travestita da Salomé, ruba la scena alla Divina, disperata. Ghisola e Ariel, si chiamano i due amanti, tra giuramenti e tradimenti, in giro per l’Europa, Parigi, Londra, Berlino, Milano, Capri, Roma, Napoli, Ravenna, Palermo, ma anche Alessandria d’Egitto, Atene, New York. Incontriamo nelle pagine del libro luoghi leggendari, la villa San Michele a Capri, dove Eleonora soggiorna con il medico svedese Axel Munthe; il caffè Gambrinus a Napoli, dove prendono il tè e le sfogliatelle Eleonora con l’amica fedele Matilde Serao, il Danieli di Venezia, dove nella suite a lui destinata Gabri incontra l’amata Ghisola per l’ultima volta; l’Hotel Hassler di Roma, sulla Trinità dei Monti, la Ca’ Frollo a Venezia, luogo appartato di piaceri sulla Giudecca, dove si consuma la passione sessuale ma anche le liti furibonde con la maschiaccia Ali, la poetessa anticonformista, estrema, provocatrice, che portata dalla Duse nell’ambiente più raffinato della cultura del momento, tra mecenate americane e poeti, Rainer Maria Rilke su tutti, e anche il giovane pianista Rubinstein, dà scandalo con la sua presunzione di drammaturga e il suo disprezzo per le convenzioni borghesi. Lacerando il cuore della Divina, anziana, ormai fuori dalla scena teatrale.
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Molta attenzione l’autrice pone nel descriverci lo stile di Eleonora, che veste gli abiti pensati per lei da Mariano Fortuny, indossa kimono di seta senza biancheria, si copre con grandi cappelli con veletta che la celano agli occhi di un pubblico affamato di immagini della celebre attrice, che invece, quando non è in scena, si nasconde, dedicando la sua potente sensualità alle sue passioni, siano esse per il Vate, o per la giovane donna che la fa fremere di piaceri nuovi che credeva sopiti o dimenticati. Libro fascinoso, interessante, molto coinvolgente, raffinato, che ci mette in mezzo alla parte più densa di cultura degli anni che precedono la grande guerra, facendoci incontrare oltre ai personaggi protagonisti, anche tutto un ambiente internazionale che mostra Gertrude Stein e Alice Toklas, Picasso, Gegè Primoli, Sibilla Aleramo, Scarfoglio e Matilde Serao, Ermete Zacconi e Irma Gramatica, il sarto Worth, Hugo von Hofmannsthal e Max Reinhardt, Filippo Tommaso Marinetti e Ugo Ojetti, come protagonisti di una temperie culturale ricca e irripetibile.
Divina. I due cuori di Eleonora Duse
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