Don Pedro di Elisonda di Giovanni Martini

Ha il fascino della lotta e insieme della sfida la nuova edizione di un dramma storico uscita per Solfanelli, Don Pedro di Elisonda di Giovanni Martini, un decadentista di Marostica, morto giovanissimo agli inizi del ’900. La storia che ha immaginato e rappresentato a teatro ci riporta alla prima guerra carlista, nella Spagna attraversata da una lacerante dialettica di luce e ombra, alba e notte: qui si battono i protettori della tradizione, i carlisti, contro i liberali che difendono l’usurpazione salita sul trono. Ne viene un’intensa cavalcata che procede come il pianto sconvolto di Don Pedro, un aristocratico carlista espulso per sospetti di tradimento, che vuole far trionfare la verità e il re legittimo.

Sono quadri di alto teatro che racchiudono la Spagna insanguinata da una delle sue tante guerre civili: doloroso e necessario è il conflitto istigato da un’etica profonda, ed esemplare. Lo sforzo di Martini (erede della miglior letteratura legittimista ottocentesca) è quello di mettere il lettore in una strettoia, indurlo in poco tempo e in poco spazio a fissare lo sguardo sulla resistenza dei cattolici alla modernità, per cercarvi un senso, anche se dopo tre guerre perdute esso si è impigliato e spezzato.
Raccontare un momento vittorioso in una sconfitta già ripetutasi significa ferirsi con il lato tagliente della realtà, ma nella sconfitta eroica trova posto il ricordo romantico degli eroi che hanno tentato l’impresa.

Nel connubio tra gusto del narrare la storia e il dovere di interrogarsi sull’ininterrotta crisi del presente e le sue cagioni, a nostro avviso, risiede il pregio dell’opera dello scrittore veneto, che felicemente si discosta dal teatro d’imitazione goldoniana (di argomento leggero).
Specchio di tale maturità è la creatività che elegantemente costruisce i dialoghi, la prosa espressiva, che guarda il mondo con occhi puri, porta al centro un tema che nella cultura italiana è rimasto finora sotterraneo con maggior efficacia comunicativa di un manifesto ideologico.