Dondolo. I sogni spezzati di Amrita
- Autore: Gigliola Izzo, Lilliana Comes
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Gigliola Izzo e Liliana Comes sono due artiste italiane, che hanno deciso di dare voce, con parole ed immagini, al dramma della violenza e dello stupro che in modo particolare in India ha fatto troppe vittime innocenti tra giovani e giovanissime.
Un testo breve, immagini efficaci, un titolo appropriato, Dondolo, per raccontare la brutalità con cui due ragazze, Amrita e Nalini, andando a scuola con i libri sotto braccio, vengono affrontate, insultate, afferrate per i capelli, e infine malgrado le urla e il tentativo di resistere, lontane l’una dall’altra, stuprate, lacerate, insanguinate, umiliate e infine appese ad un albero perché non hanno chiesto scusa ai loro aggressori.
Gettata “nella polvere come uno straccio vecchio”, Amrita dondola appesa ad un albero, come gli impiccati di François Villon, come i partigiani che pendono dagli alberi ad ammonire, come le cetre appese alle fronde dei salici: solo che questa ragazza oltraggiata vive ai nostri giorni nell’India tecnologica che insieme alla Cina compete per il primato industriale e tecnologico con l’America…
Amrita e Nalini sono vestite di colori squillanti, il verde e il rosso, le stoffe dei loro abiti sono state comprate al mercato in una giornata serena, e i loro aggressori li hanno visti altre volte, ragazzi del villaggio vicino, ragazzi come tanti, accecati da una cultura primordiale che non riconosce alle donne nessuno dei diritti, nessuna identità, nessuna appartenenza al genere umano.
Loro sono come un branco di scimmie, “facce grottesche che ridono, che sghignazzano”.
Il poliziotto, un maschio adulto che finalmente arriva sul luogo dello stupro, è indifferente a tanta violenza nella quale non vuole essere coinvolto ma che non condanna, complice di una cultura e di una burocrazia formale che attende il magistrato per rimuovere l’orrore di quella ragazza sanguinante appesa ad un albero, come una bestia ferita.
Le immagini di Liliana Comes, monocromatiche ad accezione del rosso con cui colora le guance e le labbra delle ragazze oltraggiate, sono lievi ed aeree, quasi a voler dare una via di fuga in un mondo altro alle vittime di un’ingiustizia senza fine, di cui Amrita e Nalini non sono che un esempio che ammonisce tutti noi. In tutto il pianeta “I serpi continuano ad annidarsi e a colpire”.
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un grazie di cuore ad Elisabetta Bolondi, per la" toccante" recensione..