Due settimane, forse un anno
- Autore: Ilaria Iacoviello
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2022
La fascia di lettori che legge con assiduità, secondo le rilevazioni ufficiali, è quella dei ragazzi, dalla scuola primaria all’adolescenza. Poi, i giovani adulti, alternano la loro frequentazione dei libri a seconda dei prodotti che incrociano durante il percorso scolastico.
La lettura come “obbligo” risulta perdente: si legge per curiosità, perché il passaparola tramite i social più diffusi sponsorizza un libro, non necessariamente un “classico”, anzi in genere si tratta di autori poco noti che hanno la fortuna di incontrare i gusti dei ragazzi che cominciano a passarsi il romanzo che piace.
È la vicenda di Moccia, di Brizzi, di Ammaniti e più recentemente di Zerocalcare. Dopo gli anni bui della pandemia di Covid-19 che ha cambiato abitudini, gusti, interessi di giovani e adulti, ecco che la giornalista di Sky tv Ilaria Iacoviello, inviata sui teatri di guerra ma anche attenta ai problemi degli adolescenti, propone Due settimane, forse un anno, il suo primo romanzo.
In poco più di cento pagine lì autrice ci racconta la storia di Matteo e dei suoi due amici, Federico e Luca. Sono liceali di Ravenna, un trio legatissimo, soprannominati i Tre Moschettieri.
La loro routine quotidiana, la vita di scuola, quella di famiglia, i loro passatempi, le loro discussioni, i luoghi d’incontro, tutto cambia improvvisamente e senza preavviso: nel febbraio del 2019 arriva la notizia bomba, un ragazzo di Codogno colpito dal coronavirus è in coma: non si tratta di una banale influenza perché anzi in poche ore si capisce che sta succedendo l’inimmaginabile.
Si è in mezzo a una sorta di tsunami, le scuole si interrompono, si resta a casa, comincia il lockdown e i ragazzi cominciano a fare i conti con la DAD, la ormai celebre sigla della didattica a distanza, che ha cambiato i connotati della scuola italiana, dei rapporti tra scuola e famiglia, tra gli studenti e gli insegnanti.
Ilaria Iacoviello si mette nei panni dei ragazzi, dei loro genitori, costretti anche loro a casa, magari con un solo pc che deve servire a studiare e a lavorare da remoto, anche se troppo spesso la connessione si interrompe.
C’è chi è medico, chi ha perso il lavoro, chi non regge lo stress.
Il romanzo è concentrato sulla evoluzione dei rapporti tra gli amici, che subisce un inaspettato stop: la durezza della situazione modifica anche l’affettività.
Improvvisamente uno spiraglio si apre nella vita costretta di Matteo: la compagna Lavinia, di cui era innamorato e che ormai credeva perduta, risponde ai suoi messaggi e inizia una storia con l’incredulo “Matte”. La prima storia d’iniziazione all’età adulta, all’amore, all’amicizia, alla condivisione di intenti e progetti.
Una gita a Roma, a casa del fratello maggiore Marzio che studia alla Sapienza, rende felice Matteo, anche se Lavi ha bisogno di tempo per fronteggiare l’emozione del nascere di una storia.
Ilaria Iacoviello sembra a suo agio nella ricostruzione dei riti dei giovani “quasi adulti” che mette in scena nel romanzo, anche se è molto difficile rendere linguaggi, forme idiomatiche, sensibilità che sono in continuo movimento e che rischiano di essere troppo rapidamente consumate.
“Scrivere è viaggiare”, afferma l’autrice nei ringraziamenti alla fine del libro, che contiene storie originali che si sono realmente svolte durante la pandemia, e che nel libro diventano un quadro d’insieme che fa riflettere sui danni che questa vicenda lunga e drammatica ha causato in tutti noi, e forse nei ragazzi in modo più grave.
Due settimane forse un anno
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Due settimane, forse un anno
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