Edward Hopper
- Autore: Luca Beatrice
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Skira
- Anno di pubblicazione: 2016
Il catalogo “Edward Hopper” (Skira, pp. 128, 95 colori e b/n, euro 30,00) accompagna la retrospettiva romana Edward Hopper (1 ottobre 2016-12 febbraio 2017) al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini dedicata al pittore americano per eccellenza, nato a Nyack, il 22 luglio 1882 e morto a New York il 15 maggio 1967, cantore di atmosfere, osservatore di luoghi, inventore di stereotipi perfettamente riconducibili al Nuovo Mondo.
“La mia unica ispirazione è stata me stesso”
era la frase preferita di Hopper, che si trova riprodotta in una parete dell’Ala Brasini, per meglio sintetizzare la personalità dell’artista i cui dipinti sono il paradigma della modernità. L’esposizione realizzata sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento, in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, dà conto dell’intero arco temporale della produzione del celebre artista statunitense.
Pubblicata in occasione dell’esposizione organizzata in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, la monografia presenta una selezione di circa sessanta opere di questa icona dell’arte americana del XX secolo e offre una panoramica dell’intero arco temporale della produzione di Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ’50 e ’60; molti i celebri capolavori, da South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960) e New York Interior (1921) a Le Bistro or The Wine Shop (1909) e Summer Interior (1909), dagli interessantissimi studi (come quello per Girlie Show del 1941) al grande quadro intitolato Soir Bleu, simbolo della solitudine e dell’alienazione umana, dipinto da Hopper nel 1914 a Parigi.
“I parisiens non sembrano preoccuparsene, benché passino il loro tempo in giro e nei caffé, in effetti qui la gente sembra vivere per le strade, che sono animate dalla mattina alla sera da una folla amante del piacere che vuole solo divertisi, non come a New York dove tutti pensano solo a fare soldi”.
Opere che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore in un percorso che attraversa l’intera sua produzione e tutte le tecniche (l’olio, l’acquerello e l’incisione) di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento. Preceduto dall’introduzione di Luca Beatrice (Hopperiana), il volume presenta i contributi di Carter E. Foster (Edward Hopper: dal disegno alla tela), Sasha Nicholas (La terza dimensione: le influenze europee di Hopper), il catalogo delle opere e la cronologia (a cura di Corinna Carbone).
Narratore di storie e della miseria e solitudine della vita contemporanea, l’unico che ha saputo fermare l’attimo cristallizzato nel tempo di un panorama come di una persona, è stato lo stesso Hopper, uomo schivo e taciturno (da notare il rivelatore autoritratto, olio su tela composto tra il 1903 e il 1906), amante degli orizzonti di mare (magnifico l’acquerello Il faro a Two Lights) e della luce chiara del suo grande studio, a chiarire la sua poetica:
“Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere”.
Edward Hopper
1 ottobre 2016 – 12 febbraio 2017
Complesso del Vittoriano, Ala Brasini
Via San Pietro in Carcere, Roma
Orari:
Dal lunedì al giovedì: 9.30-19.30
Venerdì e sabato: 9.30-22.00
Domenica: 9,30-20.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso: intero 14,00 euro, ridotto 12,00 euro
Info: ilvittoriano.com
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