Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino
- Autore: Luca Beatrice
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2016
Ho smesso di seguire Lucio Dalla con l’uscita di Viaggi Organizzati. Se già l’album precedente - 1983 - mi aveva suscitato non poche perplessità, l’elettronica profusa a piene mani in Viaggi Organizzati mi ha addirittura infastidito. Per farvela breve: considero la copiosa Madonna disperazione [nel Q-disc seguito della trilogia must Com’è profondo il mare, Lucio Dalla, Dalla] il precoce canto del cigno cantautorale di Lucio Dalla. Non ne discuto la statura artistica, trovo forzato il suo inserimento nel novero dei cantautori classici, dei cantautori tout court.
A riguardo gradirei conoscere il parere di Luca Beatrice, autore per Baldini & Castoldi dell’intensa biografia dalliana “Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino”. L’ho letta volentieri e, tra le pagine, mi è parso di non scorgere, peraltro, intenti apologetici. Se mi passate la frecciatina: si vede e si sente che l’autore (critico d’arte e docente all’Accademia Albertina di Torino) non fa parte del gruppone saccente dei giornalisti musicali professionisti. Il suo sguardo è onesto, al punto da non esimersi, per esempio, dal riferire le note negative raccolte dal cantante bolognese nel corso di una carriera troppo sghemba e segnata dalla voglia di sperimentazione per non contemplare scivoloni.
Con il sostegno di testimonianze dirette (Guccini, De Gregori, Carboni, Curreri, Ron, Celentano, fra gli altri), nutriti estratti da libri e giornali, Luca Beatrice si mette sulle tracce di Dalla con umiltà, contribuendo all’affresco a tutto tondo di un uomo controverso (generoso, bugiardo, istrione, comunista-credente, basso di statura e cestista mancato, ex proletario appassionato di barche e auto veloci, anticonformista e al tempo stesso nazionalpopolare), musicista - più che autore di testi degni di nota - comunque tra i più incisivi della scena nazionale.
“Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino” (dalla frase censurata della celebre 4-3-1943) non vanta nemmeno la canonica introduzione: segno ulteriore di come discettare sulle ragioni (manifeste o recondite) del lavoro non rientri tra gli scopi di Luca Beatrice. Molto semplicemente, si parte da “Gli esordi” e si finisce con “Senza Lucio”: in mezzo sei capitoli ulteriori di una vita raccontata con dovizia di particolari, affidando a chi legge la libertà di interpretare Lucio (l’uomo, l’artista, il personaggio) come crede e/o secondo aspettative. Per quanto mi riguarda trovo questo libro esemplare, persino nella sua discrezione di fondo. Come si scrive in questi casi: raccomando caldamente.
Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino. Vita e opere di Lucio Dalla
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