Era l’anno dei Mondiali
- Autore: Jimmy Morrone
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Mi chiedete la recensione di Era l’anno dei Mondiali di Jimmy Morrone, edito da una casa editrice indipendente (Augh!, 2019), in una sola parola? Sorpresa. Piacevole e bella sorpresa. Se amate il calcio, a dispetto del titolo e della copertina, sappiate che lo sport nazionale non ci incastra un bel niente.
I Mondiali - quelli del 2018, senza l’Italia in campo - ci sono ma fanno soltanto da cornice a una storia di donne, anzi di una donna, Eva Benebelt e del suo voler amare a ogni costo, con lealtà e passione. Amare se stessa, oltre i suoi meravigliosi dipinti ammucchiati in una vecchia cantina (lei è una pittrice, però per sopravvivere lavora come impiegata commerciale); e poi amare un uomo, un uomo vero, presente, in grado di renderla felice.
Insomma, una situazione quotidiana, comune, in cui ognuna di noi nella vita prima o poi si trova a fare i conti. Soltanto che Eva cade in una rete viscida, scivolosa: un giorno per caso conosce un bellissimo e brillante barman, che in breve tempo la induce a lasciare l’ormai ex storico fidanzato, un ragazzo depresso e privo di stimoli. Niente di nuovo sotto il sole, ma nemmeno una scelta senza conseguenze. Eva infatti comincia a temere rappresaglie da parte del vecchio compagno, mentre, frequentandolo, scopre a poco a poco alcune innocenti bugie della sua nuova fiamma. In più, le telefonate insistenti dell’amico fraterno Paolino, portano Eva a pensare che anche lui voglia da lei qualcosa di più di una semplice amicizia... Un triangolo pericoloso e infatti la ragazza finirà per perdere il contatto con la realtà, e cadrà in una situazione altamente pericolosa...
Era l’anno dei Mondiali è scritto in un italiano corretto, senza refusi e non è poco. E poi ho amato il suo modo di emozionare: Jimmy Morrone prova sempre a enfatizzare l’aspetto psicologico e sentimentale dei protagonisti, le scene sono molto reali e poi riesce a parlare con leggerezza e ironia, di un argomento serio e drammatico come quello della violenza sulle donne. Ci sono inoltre a mio parere, tanti significativi messaggi riferiti alla caotica società odierna in cui viviamo. Diretto, senza troppi fronzoli, il libro lascia suspense pagina dopo pagina e infatti, soprattutto nella seconda parte, assume i contorni di un piccolo thriller all’italiana. Anzi, alla toscana, dato che è ambientato a Viareggio e dintorni. Dico tranquillamente che l’autore è una mia conoscenza (abitiamo entrambi a Livorno). Lui è al suo secondo romanzo, ma senza il battage pubblicitario del quotidiano locale non gli avrei mai dato un’occasione. Quindi, se posso permettermi, vi consiglio di fare come me: dategli una chance e rimarrete sorpresi. Piacevolmente sorpresi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Era l’anno dei Mondiali
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