Eureka Street
- Autore: Robert McLiam Wilson
- Casa editrice: Fazi
Belfast 1994, periodo antecedente al Good Friday Agreement (noto come "Accordo di Belfast") del 1998. Nella città dell’Irlanda del Nord la guerra tra repubblicani e lealisti non è ancora finita e i Peace Lines, muri fatti di cemento e reticolo spinato, sono lì a dividere il quartiere dei cattolici dalle strade dei quartieri dei protestanti. Il cattolico Jake e il protestante Chuckie sono amici fin da ragazzi. Jake lavora per una ditta che recupera oggetti (televisori, divani, ecc) dalle case di famiglie insolventi, quasi sempre le più disagiate. Vive nel suo appartamento in Poetry Street, condiviso fino a qualche mese prima con Sarah, la sua compagna inglese. Sarah lo ha lasciato ed è tornata a Londra - per una donna inglese non è facile vivere a Belfast, tra posti di blocco, morti e terrore. Sarah detestava ascoltare il rumore degli elicotteri di notte che sorvolavano West Belfast, la zona occidentale più pericolosa:
Belfast è un campo di battaglia, scrive Wilson. I nomi di strade, quartieri e sobborghi echeggiano dell’aspra bellezza dei luoghi storici di massacro: The Falls, The Shankill, The Bogside. Belfast poteva essere bellissima: raccolta attorno alla baia, abbracciata dai monti e lambita dal mare. La cosa più terrificante non sono le bombe, ma le vittime, esposte a un’oscena morte pubblica. L’esplosione sfila via le scarpe alla gente come un genitore premuroso e la lasciva violenza della deflagrazione sbottona le camice agli uomini e solleva le gonne alle donne. Dopo l’esplosione i morti sono sparsi per terra come frutta marcia e soprattutto sono irrimediabilmente, impudicamente morti. Morti e basta.
Chuckie è il suo amico da sempre, il suo compagno di sbronze al pub. Anche lui trentenne, dopo un’ennesima nottata trascorsa a bere, è stanco e decide di farla finita con quella vita sprecata e inconcludente:
E’ più facile sognare e fantasticare la sera, quando un po’ di ottimismo o di birra possono inocularti qualche spilla di speranza, ma alla pallida luce dell’alba la miseria e l’umiliazione assumono un’aria alquanto realistica e immutabile.
Si impegnerà a diventare ricco, possedere una macchina e avere tanti soldi. Con idee bizzarre metterà su un’impresa commerciale ed otterrà successo, si innamorerà di Max, la bella americana, e per amor suo la inseguirà fin oltre oceano. Jake, invece, cercherà di innamorarsi di nuovo; tanti incontri fino a quando troverà la donna della sua vita.
La città di Belfast è uno scrigno di storie e di racconti presenti, passati e futuri. E’ un romanzo. Anche la persona più noiosa e ordinaria è un racconto che non teme confronto con la trama più bella e più ricca di Tolstoj.
Le storie quotidiane raccontate da McLiam Wilson sono struggenti e ricche di umanità, ma cariche anche di una giusta dose di humour ed ironia. Robert McLiam Wilson ha vinto con "Eureka Street" il premio dell’UNESCO nel 1999. Il libro è stato tradotto in Italia con il contributo della Comunità Economica Europea, per il rilievo etico della narrazione.
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