Ripley Bogle
- Autore: Robert McLiam Wilson
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2018
Ripley Bogle ha ventuno anni, alto, occhi verdi, buoni che colpiscono e sorprendono, livido e magro con un odore ripugnante addosso, è un senzatetto e lo si incontra la notte, il giorno, agli angoli delle strade mentre piange con rabbia, o trema per il freddo e per la fame. Una bella ragazza gli passa vicino provando spavento e imbarazzo, e con passo deciso corre via: Bogle, il barbone, è più giovane di lei. Insulti, derisioni, disprezzo, scherzi e infine odio, il nostro protagonista, in cuor suo, sa che sono un modo per le persone di stabilire la propria distanza dalla povertà. Seduto su di una panchina, in un giugno inglese siberiano che solo i senzacasa conoscono, in St. James Park, fradicio di pioggia cerca cicche di sigarette per la sua insaziabile voglia di fumare, la stessa di Perry il suo compagno di sventura, polacco e un tempo pilota durante la guerra, e pensa che dietro le finestre la Regina lo stia guardando. Buckingham Palace dista solo trecento metri da lui.
Così, eccomi qui a metà di quel mese, con testicoli congelati e piedi da iceberg, facendo un serio corpo a corpo con l’ipotermia. Ho così freddo che non ho nemmeno fame, per il cielo! Lo sto ignorando al meglio. Comunque, dopo un pò il vero freddo diventa teorico. Come un’inquietante convinzione intellettuale…
Opera prima dello scrittore nordirlandese di Eureka Street, Robert McLiam Wilson, Ripley Bogle scritto quando aveva appena venticinque anni, nel trentennale dal suo esordio è in libreria in una nuova edizione pubblicata da Fazi Editore. Un romanzo che è un piccolo capolavoro. L’autore descrive il pudore di un uomo, la sua vergogna, il rimorso, la sua intelligenza e i conflitti vissuti. Una storia, narrata in prima persona, di pagine intense ed emozionanti che solo la bravura e l’eccellente scrittura del nostro rendono straordinaria.
Mentre vaga per le strade, al gelo di una panchina la mente di Bogle rincorre pensieri e ricordi, e si sofferma sugli autori Dickens e a Orwell, sui loro racconti amati fin da bambino. Sono i suoi doni della memoria: Belfast, la scuola, i suoi amici, il college. Un tempo era un ragazzo pieno di talento e di successo.
Qui, in povertà e vergogna, tra i detriti delle mie aspirazioni e le rovine dei miei talenti, ho una sorta di intento. La mia storia esiste per questo… Io, voi e la mia storia…per trovare quel bene finale e fondamentale del mondo.
Mezzo gallese e mezzo irlandese da parte di madre, Bogle ricorda la sua nascita, il padre disoccupato e alcolizzato, morto quando ancora era un ragazzo e il nonno che divenne un eroe ufficiale combattendo con i britannici contro l’esercito tedesco mentre gli inglesi in O’ Connell Street facevano saltare in aria il fratello che combatteva per l’Irlanda durante l’Easter Rising. E la madre Betty prostituta a buon mercato, sempre incinta fino a trovarsi con otto figli da sfamare.
Crescerà ignorato e cancellato dalla sua famiglia nella Belfast degli anni ottanta tra protestanti e cattolici, con l’IRA divisa in due gruppi, i Provies gli Stickies, circondato da bombe e fucili, e dai britannici che si erano imbarcati in una brutta storia in Ulster. Narrerà le sue vicende, da straccione a studente di Cambridge e il legame con il suo più caro amico Maurice, il maggiore in una famiglia accademica e cattolica, fino al giorno che venne ucciso. Maurice lo cercava per strada, per i parchi e lo rimetteva in piedi, giusto il tempo di fargli svolgere gli esami. Lo riportava alla vita salvandolo da se stesso e dall’alcool. L’amore per la lettura e la sua sete di parole condurrà Bogle ad essere riammesso a scuola, a sostenere gli esami per poi entrare al college. Un biglietto di solo andata per Londra con il quale dirà addio a Belfast e all’Irlanda.
Sono molto più che un semplice barbone: sono un claustrofobico, un eremita, un profeta, un perdente, un nonnulla. Cristo, sono un simbolo dell’epoca. Gran cosa, mi sta bene. Un tempo ho anche avuto dei successi. Ero saggio, danaroso e ricercato. Ora sono nulla. Nessuno mi conosce ed esisto appena. Così muore la carne, ossia mi dissolvo anch’io nella realtà.
Con un lirismo struggente e intenso l’autore ci rende partecipi e ci coinvolge nella vita di un antieroe, ci narra la sua sconfitta, l’inganno, la solitudine, la sofferenza, facendocelo amare sotto ogni luce fin dalle prime pagine. Consigliato!
Ripley Bogle
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