Il mio gioco preferito
- Autore: Federica Bembo
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Ensemble Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2023
Federica Bembo, scrittrice in prosa e in versi, fa parte di due gruppi di scrittori attivi a Firenze, gli “Affluenti” ed “Essecìeffe”, ovvero Scrittura Creativa Firenze. Ha pubblicato la silloge Nuvole e sogno nel 2014. L’anno seguente, nel 2015 ha vinto il premio nazionale di Poesia Mario Gori.
Mettiamo troppe maiuscole ovunque, negli scritti, nei romanzi, nelle poesie, nelle introduzioni, nelle prefazioni. Maiuscole ovunque. Sembra un modo non aggressivo o ancora non troppo aggressivo per richiamare lettori distratti.
È sul maiuscolo che dovevano puntare i “non binari” per dire che c’è una nuova identità scrivente di genere, non sulle “e” rovesciate, di cui non si accorge nessuno perché leggiamo alla stessa velocità del Frecciarossa Roma - Milano, che vuol dire non leggiamo, ma scappiamo tra le parole.
È così che una raccolta poetica come Il mio gioco preferito di Federica Bembo (Ensemble edizioni, 2023, prefazione di Marco Incardona), bisogna fermarla su un fantasmatico leggio e andare piano.
C’è una tale corsa a scrivere di poesia nei nostri tempi, come se ci dovessimo togliere il pensiero per passare poi ad altro.
E la Bembo, che potrebbe giocare con le parole facendo nuove costruzioni di senso, con parole che ricordano poesie celebri, o metterle sottosopra giocando con le vocali, poi si stanca presto e addirittura nella sezione Pensieri inizia con uno scritto poetico dal titolo Solo un fiore, in cui sembra infine confessare estenuata “io più di compitare parole che conosciamo tutti non posso fare”:
I miei occhi ti amano piano / e nel guardarti non so se / è più la quiete o lo stupore. / Eterna e sospesa poesia / è il tuo linguaggio muto, / irresistibile perché impossibile. / Come impossibile è descriverti: / dalle labbra non esce parola. / Ma entra la bellezza / perché schiuse rimangono, come una voluttuosa ferita / e come te, che sei solo un fiore./
La poesia è bella come un fiore ma non ce ne facciamo niente, e le librerie diventano cartolibrerie per non chiudere e i soli libri esposti sono thriller, libri gialli e noir che stanno "uccidendo" metaforicamente raccolte poetiche, romanzi e racconti. Siamo talmente abituati a scrivere di commissari e vicequestori che siamo arrabbiatissimi se dopo la prima pagina non troviamo subito due cadaveri nell’acqua. Rispondiamo con la poesia Ascesa:
Luna che giochi, / ti nascondi e ti riveli/ come una danzatrice del ventre, / mi racconti di vite / suonate dal vento, / mi canti di morti / cullate dal pianto, mi guardi e mi intimi: / la cura per la pazzia / esiste da sempre / ed è solo altra pazzia.
Il prefatore Marco Incardona scrive:
L’artista può parlare in modo tanto originale della società proprio perché in fondo la rifiuta, ne rifugge le regole, gioca la parte del paria incapace di adattarsi.
In verità Bembo ci prova a essere comprensibile e arguta e contro nessuno in particolare, ma evidentemente la quasi indifferenza alla poesia prodotta negli ultimi anni lascia una traccia che non si può non vedere. Allora saltano i paletti della convivenza gentile e ci si arma, ma in maniera quasi malinconica.
Si gioca con le grandi poesie del passato, togliendo loro la supposta centralità di alcuni poeti che studiamo pure a scuola. E L’infinito di Leopardi diventa A dog Is porn:
Sempre caro mi fu questo border collie.../.e questo setter! Che da ogni parte / della sua vita mio marito esclude! / Ma sognando e mirando, interminati / uomini di là da quello, e sovrumano / amore, e profondissimi orgasmi / copulando fingo...Ove per poco / il can non si spaura! E come lo vedo / con odio aprire queste gambe, il fallo / del border collie a quello del setter / vo comparando: e mi sovviene l’eterno, / il morto marito mio! E il presente/ e vivo, e i can di lui... Così in questa / caninità annegherò l’uomo mio: /
e il naufragar gli sarà dolce e senza bare...
Pur apprezzando la parodia di Federica Bembo, lei è prima ad avere nostalgia della poesia esatta e proprio come omaggio a Giacomo Leopardi la riporta intera e senza altre parodie. Spesso la “rivoluzione poetica” si fa ricordando a memoria il maggior numero di poesie bellissime che conosciamo.
Il mio gioco preferito
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