Fiore ... tutto a posto? La storia di Salvatore Fiore di Anna Milazzo

“Fiore … tutto a posto?” di Anna Milazzo (Ilmiolibro, 2015) è la storia di Salvatore Fiore,

“della sua vita e di tutte le vicissitudini che la sua famiglia, ormai frastagliata, nel tempo, anche a causa sua, ha dovuto subire”.

Ė la storia di un uomo condizionato e annientato da usurai, strozzini, malavitosi, mafiosi che ha avuto il coraggio di denunciare “dando voce a tutte le ingiustizie subite” e riacquistare la dignità di uomo libero. Tutto inizia a Belpasso, piccolo comune siciliano ad alta densità mafiosa negli anni ottanta, quando Salvatore Fiore decide di diventare un costruttore edile e si iscrive alla scuola per geometri. Alunno tra i più bravi Salvatore si diploma, parte per il militare e al ritorno inizia a fare il muratore sempre con l’idea fissa di diventare presto un imprenditore edile. Ci riesce il 23 luglio 1990, quando si iscrive alla camera di Commercio di Catania come Impresa edile Fiore geometra Salvatore. Inizia la sua avventura lavorativa che, purtroppo, in pochi anni lo porterà a vivere nell’ombra, a sentirsi un fallito, a subire minacce a temere per se stesso e soprattutto per la sua famiglia. Salvatore Fiore, infatti, malgrado le sue buone intenzioni, la sua onestà e la solida ditta, a seguito di un rifiuto da parte della sua banca di un piccolo prestito, cade nelle mani di un giro malavitoso di usurai. Come racconta a Anna Milazzo, giovane giornalista e scrittrice, che è diventata la sua penna:

“I miei guadagni sono loro, la mia macchina è loro. Mi costringono a rincasare a piedi perché per intascare i soldi che gli devo restituire vendono la mia macchina si prendono l’intera somma prima che la stessa passi dalle mie mani, non mi lasciano neppure qualche spicciolo. Mi minacciano, noncuranti del fatto che non mi siano rimasti i soldi per comprare il latte per mio figlio”.

La situazione peggiora quando, a seguito di una commessa nel 2008 per la realizzazione di una sala bingo a Catania, alle minacce da parte degli usurai si aggiungono quelle degli estorsori di pizzo. Gli anni che vanno dal 2004 al 2009 stravolgono la vita di Salvatore Fiore che la notte si sveglia di soprassalto a causa di incubi tremendi e il giorno rimane a letto paralizzato e spesso pensa al suicidio. Ad aprile del 2009 disperato, stanco di nascondersi dai suoi aguzzini e di dire bugie ai suoi famigliari, Salvatore denuncia, prima anonimamente, e dopo alcuni mesi (17 giugno) apertamente tutti i suoi aguzzini. Finalmente libero, finalmente protetto, finalmente capito; al suo fianco adesso molte persone disponibili che

“per lavoro prima, per amicizia dopo, si sono sacrificate in ogni ora del giorno e della notte, persone che non hanno mai esitato a tenere i propri telefoni, anche quelli personali, sempre accesi per me, sempre lì, pronti a rispondere per dare un consiglio o per dispensare una parola di conforto”.

Oggi Salvatore fa parte attiva dell’Associazione Antiracket Antiusura Etnea, ha una nuova compagna che lo ama e lo sostiene, si sente più leggero e tranquillo anche se è costretto a prendere ansiolitici ed è stato da poco operato al cuore, non si considera un eroe ma un uomo normale che ha saputo compiere un gesto di civiltà. Raccontato in prima persona da una scrittrice attenta, scrupolosa, paladina della legalità, “Fiore … tutto a posto?” ci mostra una Sicilia onesta, operosa, attiva quella dei carabinieri, dei nuclei di polizia tributaria, delle squadre mobili, dei procuratori distrettuali, degli avvocati e magistrati giovani e dinamici e quella di un uomo che ha saputo riprendere in mano la propria vita con profonda dignità e ha dimostrare che la legalità e la trasparenza premiano.