Fragili scintille di Francesca Ventura

Nel mese di giugno ho letto Fragili scintille (Garzanti, 2024) di Francesca Ventura, un romanzo dolce e commovente.

Trama e personaggi - Beatrice è un ragazza solitaria che non parla quasi con nessuno, tranne che con i suoi migliori amici. Così, quando Kento, ragazzo trasferitosi da Tokyo, le si avvicina, lei pensa che sia tutto uno scherzo e cerca di allontanarlo in tutti i modi. Tuttavia, quando il suo progetto per il corso di giapponese che frequenta all’università viene accettato, lei p costretta a passare molto tempo con lui, che deve farle da tutor. Tra un alfabeto e l’altro, i due iniziano a confidarsi e chissà che Kento riesca a riaccendere le famose scintille negli occhi di Bice...

Beatrice è apparentemente scontrosa. Dietro al tono brusco e allo sguardo affilato, nasconde le ferite di un brutto passato: una relazione tossica, uno scherzo che potrebbe finire male, gli anni di bullismo alle elementari. All’università è scortese con tutti, ma una volta a casa tutte le sue difese crollano. Non sempre accetta ciò che è. Tuttavia, nel corso della storia...

E Kento? Beh, secondo me è un ragazzo dolcissimo, ma soprattutto empatico. Non si lascia scoraggiare dal caratteraccio di Bice, ma riesce a guardare oltre. Riesce a vedere le sue ferite e le colma di oro, con delicatezza. È sempre accanto a lei quando ne ha bisogno e, anche quando lei si infuria senza motivo, lui torna sempre, perché chi ha sopportato il dolore sa riconoscerlo e lui, quando aveva appena 18 anni, ne ha subito molto.

Fragili scintille è un romanzo è ricchissimo di insegnamenti e di parole che fanno riflettere. Ho imparato ad esempio che a volte perdersi serve per poter ricominciare. Che nonostante tutto, una soluzione c’è sempre. Che non tutti vediamo le cose allo stesso modo e per questo a volte è difficile trovare qualcuno che ti capisca davvero. Che non si può mentire per sempre, perché prima o poi la verità riuscirà sempre a venire a galla. Ma anche che, anche se gli errori non si possono cancellare, si può sempre perdonare.

Ho apprezzato molto lo stile di Francesca Ventura, che nella prima metà del libro narra gli avvenimenti dal punto di vista di Bice, mentre nella seconda da quella di Kento. Il linguaggio non è molto complicato, ma non per questo non è profondo. Il lettore viene lasciato con il fiato sospeso, pagina dopo pagina viene spontaneo continuare a chiedersi cosa si possa nascondere nel passato dei protagonisti. La cosa che mi ha affascinato di più è il fatto che, sotto il titolo di ogni capitolo in italiano, c’è scritta la stessa parola in giapponese, aiutando ad immedesimarsi ancora di più nella storia.
Insomma, ho adorato questo romanzo e lo consiglio vivamente, a chiunque.

"Le scintille, me l’aveva detto la nonna, sono fragili: tendono a spegnersi e riaccendersi in pochi minuti, alternano momenti di calore al gelo più crudele".