Freddy il rospetto alla ricerca di Mattia di Fabio Carapezza

Torna, dopo il lungo letargo invernale, Freddy il “rospetto pulito” della precedente fiaba di Fabio Carapezza in una nuova avventura, Freddy il rospetto alla ricerca di Mattia (EdiGiò, 2022, illustrazioni di Emma Maria Dragoni).
Stavolta i ruoli si invertono: toccherà a Freddy, in compagnia dei suoi amici animali, darsi da fare per aiutare il suo sodale umano, Mattia, il ragazzino che nel precedente capitolo della saga, si era adoperato per preservare lo stagno di Freddy dalle mire di certi speculatori che, pur di raggiungere i propri scopi, non erano certo disposti a preoccuparsi delle doglianze delle creature più deboli.

Mattia è stato rapito. È questa la brutta sorpresa in cui Freddy si imbatte al risveglio dal suo riposino stagionale. Ed è Platone, il cagnolino di Mattia, che già abbiamo imparato a conoscere, a informarlo della terribile notizia.
Insieme a Platone, Freddy si metterà sulle tracce di Mattia, avviandosi in un lungo e avventuroso viaggio verso la città, in cui non mancheranno episodi curiosi e un tantino spaventevoli, ma a cui faranno da contraltare intermezzi divertenti che sono introdotti cammin facendo con giusto equilibrio, e che renderanno la lettura più avvincente ed entusiasmante che mai per il giovanissimo pubblico a cui è destinata.

Se i temi ecologisti erano lo spunto, quanto mai attuale, e il risvolto morale della puntata precedente, qui ai protagonisti della storia tocca imbattersi negli immarcescibili istinti che caratterizzano da sempre certa - troppa - umanità: la cupidigia, l’egoismo, la sete di vendetta.

Presto si scoprirà che i “cattivi” di ieri sono gli stessi di oggi, è come se l’autore avesse voluto chiudere il cerchio, inchiodando al loro destino i protagonisti in negativo del già richiamato Freddy il rospetto pulito, che avevamo lasciato nel finale a leccarsi le ferite, ma da cui, come era facile intuire, ci si sarebbe potuti aspettare un desiderio di rivalsa che, nella nuova avventura, si traduce proprio nel rapimento del piccolo Mattia a scopo di riscatto, da intendersi, questa parola, non solo in senso meramente venale.

Meno male che ci sono le freddure di Platone, il cane filosofo, dotato, in verità, di un humor capace di divertire solo lui, lasciando a dir poco perplessi i suoi interlocutori. Per intenderci, si tratta di freddure del tipo:

Dove vanno in vacanza i cani? Alle Canarie!

E nondimeno i petulanti ma simpatici gorgheggi degli usignoli, in grado di esprimersi solo cantando; nonché i robusti e forzuti cinghialetti, che qui si affrancano dalle dolenti cronache metropolitane dei giorni nostri, di cui nella realtà si rendono spesso inconsapevolmente protagonisti, per svolgere fino in fondo il loro insostituibile ruolo di preziosi soccorritori dei loro amici più indifesi.

Riusciranno i nostri eroi a rintracciare il povero Mattia e a liberarlo dall’angusta prigione in cui giace tutto solo e impaurito?

In verità, tutto solo, il nostro Mattia, non è: a fargli compagnia c’è un libro misterioso, seminascosto tra la polvere della cantina in cui il ragazzino viene tenuto sotto chiave, che - sbalorditiva coincidenza - reca come titolo il suo nome.

Sarà proprio quel libro a impartirgli alla fine la lezione più importante: ognuno è artefice del suo destino, a ciascuno tocca l’onore e l’onere di essere l’autore della sua storia...