Gli eredi di Shannara di Terry Brooks

In “Gli eredi di Shannara” (Mondadori, 1993) di Terry Brooks, tre secoli sono passati dalla morte del leggendario Allanon e le Quattro Terre hanno visto rapidi cambiamenti. Quasi sempre negativi.
Gli Elfi sono misteriosamente scomparsi, i Nani sono praticamente ridotti in schiavitù, la magia ora è vietata.
Par Ohmsford, discendente del grande Shannara, ha il dono della Canzone Magica, che è capace di trasformare la realtà. Un dono che si rivelerà utile per la missione che dovrà compiere, per salvare l’umanità.
Insieme al fratello Coll andrà alla ricerca della mitica spada, la sola in grado di riportare la pace in quelle terre devastate dall’odio e dalla guerra, e non sarà un’impresa facile, magie e sotterfugi non saranno lesinati e la signora con la falce aspetterà trepidante, dietro ogni angolo.

Terry Brooks non ha davvero bisogno di presentazioni, la magica epopea di Shannara è famosa in tutto il mondo, tradotta in moltissime lingue e apprezzatissima dai numerosi fans che conoscono a memoria ogni capitolo. Un seguito che riprende in mano le sorti dell’umanità, personaggi nuovi da apprezzare così come avevamo fatto con quelli vecchi e nuove avventure che ci porteranno in luoghi che non avevamo mai visto, ma che magari conoscevamo già.
Di solito i seguiti sono deludenti o comunque inferiori agli originali, eppure Terry Brooks riesce sempre a reinventarsi e a coinvolgerci.
Una piccola grande gemma, da leggere e rileggere.