Governo ombra. I documenti segreti degli Usa sull’Italia degli anni di piombo
- Autore: Maurizio Molinari
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2012
Che l’Italia della Prima repubblica abbia avuto una sovranità condizionata dagli interessi geopolitici americani - se non addirittura limitata -, non è una novità. Il nostro Paese, per la sua posizione strategica tra l’occidente e l’Europa dell’est sotto il controllo dell’ex Unione Sovietica, tra le nazioni aderenti alla Nato e quelle del Patto di Varsavia, è sempre stato oggetto di attenzioni e interferenze da parte di Washington.
Maurizio Molinari, corrispondente da New York per il quotidiano torinese La Stampa, ha avuto accesso ai documenti depositati presso il Dipartimento di Stato Usa che testimoniano le ingerenze a stelle e strisce nelle vicende politiche nostrane. L’anno su cui si pone l’attenzione è il 1978, anno tragico e di svolta per la nostra democrazia: il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse, con il terrorismo all’attacco dello Stato; le dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone dopo una dura campagna di stampa mossa da Camilla Cederna per lo scandalo Lockeed, e l’elezione di Sandro Pertini, grande antifascista e personaggio rivelatosi poi scomodo a una parte della stessa classe politica per la sua integrità morale e onestà cristallina, e che resterà uno dei presidenti più amati dalla gente. Da non dimenticare, inoltre, l’arrivo al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, il papa polacco "venuto dal freddo".
Dai documenti consultati emergono i tanti cablogrammi inviati dall’ambasciatore americano a Roma Richard Gardner, e anche talvolta dai consolati di Milano, Firenze, Napoli, al Dipartimento di Stato con a capo Cyrus Roberts Vance, con cui l’amministrazione Carter veniva costantemente aggiornata sugli sviluppi delle indagini sul caso Moro, sulle manovre e i bizantinismi della politica italiana spesso incomprensibili agli occhi degli osservatori stranieri. La preoccupazione principale per gli Usa era quella che il Pci potesse accedere alla stanza dei bottoni, insieme con i democristiani, attraverso il cosiddetto compromesso storico.
Se ciò fosse accaduto - il comunismo di Berliguer, filo atlantista ed europeista, era in fondo ben diverso dal comunismo di stampo sovietico - la cosa avrebbe dovuto convincere in primo luogo gli americani.
Washington rappresentava per noi una specie di governo parallelo, un autentico "governo ombra" capace di vincolare - e non poco - le scelte politiche dei continui esecutivi a guida Dc, limitando quindi il libero sviluppo della democrazia.
La Casa Bianca era sempre al corrente di quanto accadeva nei palazzi romani, in modo poi da poter esercitare il proprio peso di grande "alleato" sui partiti e sulle istituzioni in generale, ovviamente sempre in funzione anticomunista. In quel periodo circolava addirittura l’ipotesi di un coinvolgimento della stessa Cia nella morte di Moro.
Il racconto di Molinari è molto interessante e di gradevole lettura, dettagliato nello svelare i tantissimi retroscena istituzionali e no di quel 1978: gli incontri tra Gardner e Thomas Fina, console Usa a Milano, con politici, sindacalisti e giornalisti per capire gli umori e le alchimie della nostra politica.
Ne viene fuori un’Italia - triste ammetterlo ma, purtroppo, è storia - da interpretare come vera e propria "colonia" americana, in cui le decisioni più importanti dovevano in un certo qual modo ottenere l’ok del vecchio Zio Sam.
Governo ombra: I documenti segreti degli USA sull'Italia degli anni di piombo
Amazon.it: 3,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Governo ombra. I documenti segreti degli Usa sull’Italia degli anni di piombo
Lascia il tuo commento