Guida tascabile per maniaci delle Serie TV
- Autore: The 88 fools
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2020
Trattandosi di un libro compilativo, Guida tascabile per maniaci delle Serie TV, (Edizioni Clichy, 2020), ammetto di non avere resistito alla tentazione e come prima cosa sono andato a vedere se ci trovavo dentro i titoli di quelli che una volta si chiamavano telefilm, o sceneggiati a puntate. È finita che ce li ho trovati tutti, e per le pagine che li riguardavano è stato come un tuffo carpiato nella memoria bambina: Pinocchio, Il segno del comando, Alfred Hitchcock presenta, Spazio 1999, Ufo, Sandokan, I sopravvissuti, Il tenente Colombo… censuro la mia vertigine della lista, potrei continuare all’infinito.
C’è stato un tempo in cui anch’io stavo incollato al televisore, oggi non più, ma gli sceneggiati sono rimasti lo specchio dell’era in cui viviamo: adesso si chiamano serie tv, si guardano dagli schermi di iPad e pc, i più compulsivi tra gli spettatori si ingollano l’intera serie in una notte.
Negli anni Settanta, e credo fino a buona parte degli Ottanta, tra una puntata e l’altra si doveva aspettare una settimana, ma questa Guida Tascabile curata da The 88 fools con Giorgio Berardi non è un libro di costume e nemmeno di critica televisiva: è un libro per “maniaci” di serie tv e dunque tassonomico, a-critico, a-nostalgico, polposo. Le consuete 500 pagine di numeri, nomi, sinossi, elenchi, anni, classifiche, battute migliori, premi, autori, per chi intendesse tenere sottomano (per lavoro o perché la memoria è labile) una bibbia sullo scibile seriale, dal 1951 di Lucy ed io (6 stagioni, 181 episodi) al 2020 dove l’elenco delle serie tv occupa sei pagine. Per le serie tv sono tempi di boom: un’autentico fenomeno diviso tra moda, consenso di massa e dipendenza sociale.
“Non so bene quando sia nata la serialità, forse nei primi decenni dell’Ottocento, con i feuilleton, quel piccolo spazio sui giornali in cui venivano ospitati i romanzi a puntate. Le domande che i lettori si facevano allora sono le stesse che ci facciamo noi oggi: Che succederà, poi? Chi sarà stato? Come andrà a finire? Tutto si giocava, e si gioca ancora oggi, sull’attesa”.
Con questo minimo di teoria storico-critica (minima ma sacrosanta), Giorgio Biferali introduce dunque a una Guida per maniaci... tanto umile nel dichiararsi parziale (“Non è un libro di critica, non pretende di essere definitivo, di esaurire l’argomento, anche perché sarebbe un peccato”) quanto esaustiva nel suo riepilogare minuzioso settant’anni e passa di emozioni seriali via etere, in cui è facile ritrovarsi. Un libro da leggere (magari a saltare) e da consultare: senza ruffianeria, meno che mai pedanteria, ci passa dentro una fetta dei gusti televisivi – e dunque anche del costume – degli spettatori italiani.
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